Dopo un lungo periodo di formazione in oreficeria a Firenze, l'artista ha avviato importanti collaborazioni con gallerie e musei, arrivando a considerare il gioiello non solo un'espressione della tradizione, ma esso stesso manifestazione d'arte. E' stata presentata alla rassegna Sculpture Object and Functional Art (S.O.F.A.) di New York ed ha esposto in importanti musei tra i quali il Museo d'Arte Moderna di Trieste, il Museo Archeologico di Anzio, i Musei delle Arti Decorative di Torino e di Berlino, l'Antiquarium Comunale di Corciano (Perugia), il Museo Nazionale d'Arte Orientale di Roma, il Castello Sforzesco di Milano, il Landesmuseum di Zurigo e, recentemente, l'Oratorio di san Rocco di Padova. Uno dei suoi gioielli-sigillo è presente nelle collezioni del Museo degli Argenti di Firenze.
Apparsa su periodici specializzati in arte e design (Vogue gioielli, AD, GZ.Art), è tra i protagonisti del Garbage Pin Project, ideato dalla designer Ana Cardim, che la porta in mostra a Berlino, Barcellona, Los Angeles, Anversa e Riga.
La collaborazione tra Anna Fornari e il Museo dell'Istituzione per i Servizi Culturali è nata nel 2002 a seguito delle ricerche dell'artista sulla datazione e il significato di alcune delle matrici di vetro destinate a comporre i suoi gioielli; affascinata dal mondo dei sigilli, l'artista ha indagato a lungo sul significato dei "segni" rappresentativi delle evoluzioni simboliche che hanno formato, nei millenni, l'impalcatura delle relazioni sociali. L'accostamento tra i gioielli di Anna Fornari e gli esemplari della raccolta Capellini vuole proporre un incontro approfondito tra storia, arte contemporanea e sistemi di comunicazione universali partendo dalla conoscenza della nascita e dell'evoluzione della matrice sigillare, massimo strumento di affermazione dell'identità (quasi un alter ego) del proprietario.
I meccanismi più antichi della matrice e dell'impronta, del gioco tra vuoto e pieno, luce e ombra, specchio e riflesso, sono qui rielaborati in creazioni definite dalla mancanza assoluta di un dritto e di un rovescio prestabiliti, ruotanti attorno ad un asse ideale, dimensione che tende verso un infinito in continua trasformazione.
La mostra, a cura di Anna Rozzi Mazza, rimarrà aperta sino al 3 febbraio e sarà affiancata da quattro incontri con proiezioni sull'arte del sigillo che si svolgeranno a cadenza settimanale dal 9 novembre; il primo sarà dedicato alla tradizione millenaria dei sigilli-gioiello con presentazione di esemplari databili dall'antico Egitto all'età vittoriana, il secondo si ispirerà ai sigilli creati dalla maison Fabergé, presenti nella collezione del Museo, per approfondire le conoscenze sulla cultura e i personaggi che hanno portato alla realizzazione di raffinati capolavori di oreficeria, il terzo incontro avrà come argomento il maestro francese René Lalique, creatore di sigilli e gioielli per Sarah Bernhardt e Calouste Gulbenkian, il quarto vedrà dialogare direttamente con il pubblico l'artista Anna Fornari.
Gli incontri, a ingresso libero, saranno tenuti dalle 17,30 presso la Palazzina delle Arti in via del Prione, 236.
MUSEO del SIGILLO
Via del Prione, 236
ORARIO DI APERTURA
mercoledì e giovedì 15 - 18
da venerdì a domenica 10 - 13 e 15 - 18