Con lui, l'arte sacra contemporanea della provincia spezzina perde un cultore appassionato e instancabile. Le sue opere, in massima parte a tema religioso, sono infatti disseminate nelle chiese e negli oratori della diocesi, in particolare nella sua amatissima Val di Vara. Figlio di uno storico sindaco di Brugnato degli anni del dopoguerra, Pietro Ravecca si era trasferito alla Spezia per motivi di lavoro (era dipendente dell'azienda sanitaria locale), ma è sempre rimasto legatissimo alla sua città di origine, dove aveva il suo studio artistico, ed alla sua vallata. Le opere religiose da lui realizzate, con versatile pluralità di materiali, dal gesso al bronzo, dal legno al marmo, sono davvero tante, a testimonianza del suo forte legame identitario con la fede cristiana e di quello con il territorio. Ricordiamo, ad esempio, il grande portale del santuario della Madonna della Guardia di Velva, a cavallo tra due diocesi, gli altari delle chiese di Rocchetta Vara e di Beverone, due crocefissi donati ai vescovi Sanguineti e Staffieri, i candelieri in bronzo di Brugnato, il tabernacolo di Riomaggiore, il presepe bronzeo di Trigoso, una cui copia si trova sul fondale marino presso Sestri Levante, diverse Via Crucis. Inoltre una lunga serie di busti e di bassorilievi di personaggi locali e nazionali, da padre Pio ad Aldo Moro, dal canonico Morganti a don Francesco Griggio dei salesiani di Spezia, da padre Dionisio al vescovo Siro Silvestri. Opere di Ravecca si trovano anche oltremare, in Brasile come in Oceania, grazie all'aiuto prestato con generosità a molti missionari. I funerali si sono svolti ieri pomeriggio (1° agosto), alla Spezia, nella chiesa dei salesiani alla Neve, alla quale era molto legato. Alla vedova, signora Giovanna, ed alle figlie Francesca e Valentina, le nostre sentite condoglianze. (1 agosto)