A presentare l'iniziativa sono stati questa mattina al Museo Lia, l'assessore Politiche della Salute e della Promozione Sociale Andrea Stretti, Il professor Antonio Tartaglione e il direttore del Museo Andrea Marmori.
Aprirà l'incontro il Prof. Antonio Tartaglione, Neuropsichiatra. Gli eventi passati verranno rievocati dal Dr. Andrea Marmori, Direttore Museo Lia, che si soffermerà sulle vicende dell'edificio che ospita il Museo Lia, fondato nel XVII secolo come convento e poi sede dell'ospedale precedente al trasferimento sulla collina di San Cirpiano.
Le questioni che ci premono da vicino, correlate con la medicina della cronicità saranno trattate dal Prof. Gianluigi Mancardi, Prof. Ordinario di Neurologia dell'Università di Genova. Senza nulla togliere a modelli assistenziali già operanti sul nostro territorio (vedi Ass. Gigi Ghirotti - cure palliative) presenterà le vicende dell'AISM (Associazione Italiana Sclerosi Multipla) nell'esperienza da lui ha vissuta, come volontario prima, e Presidente Comitato Scientifico oggi.
Il Prof. Massimo Del Sette, direttore S.C. Neurologia La Spezia, affronterà alcuni aspetti della patologia cronica alla Spezia e le esigenze del medico di famiglia verranno illustrate dal Dott. Enzo Ceragioli del Consiglio dell'Ordine dei Medici.
A conclusione, la Dott.ssa Francesca Giorgi del Museo Lia, avrà modo di commentare alcune opere del museo delineando la figura dell'artista come interprete di sentimenti universali, gli stessi che il medico, non solo freddo utilizzatore di strumenti e tecniche, deve poter cogliere, comprendere ed interpretare nel rapporto con il paziente cronico.
Pensando a questi temi ci è parso significativo andare a ritroso nel tempo alla ricerca di modi ed organizzazioni che nel passato rispondevano all'esigenza di solidarietà. Guardando con occhio curioso abbiamo dedicato un piccolo volume - che oggi presentiamo - a quelle istituzioni che alla Spezia hanno operato in tal senso.
Con il titolo di "Solidarietà ed appartenenza nel Golfo dei Poeti" si narrano, senza pretese di completezza, le storie di uomini che, muovendosi nell'ambito di culture diverse – cattolica, mazziniana o semplicemente solidaristica – originarono il Sant'Andrea e ne integrarono l'attività in una città che ha avuto una vicenda "peculiare" come poche altre.