La mostra è articolata attraverso un racconto suddiviso in tre filoni tematici: Città, Industria, Imprese militari.
Tra le diverse personalità emergenti, sono state individuate:
PER LA SEZIONE CITTA': Fausto Baratta (1867-1948), progettista dell'acquedotto della Spezia; Nino Ferrari (1875-1941), progettista e imprenditore all'avanguardia nella costruzione di grandi ponti in cemento armato; Franco Oliva (1885-1952) ingegnere-architetto geniale e poliedrico, aggiornato al clima culturale internazionale; Augusto Magli (1890-1962) dapprima scultore votato alla decorazione architettonica, poi pittore e disegnatore.
PER LA SEZIONE INDUSTRIA: Attilio Odero (1854-1945), imprenditore nel settore navale, automobilistico e delle acciaierie; Giuseppe Orlando (1855-1926), ingegnere e industriale attivo in campo cantieristico, siderurgico, metallurgico e armiero, partecipa insieme ad Attilio Odero alla costituzione della Vickers Terno nel 1905; Mario Calderara (1879 – 1944) Ufficiale della Regia Marina, inventore, sperimentatore e pioniere nel volo, fu il primo pilota italiano; Alessandro Marchetti (1884-1966), ingegnere, Direttore Tecnico presso la Vickers Terni nel 1917 e celebre progettista del velivolo MVT.
PER LA SEZIONE IMPRESE MILITARI: Angelo Belloni (1882-1957), Ufficiale e poi consulente Tecnico per la Regia Marina, fervente interventista è noto per il furto del sommergibile F-43 Argonauta; celebre per i suoi brevetti (vasca e cappuccio Belloni), fonda la scuola sommozzatori presso l'Accademia militare di Livorno; Raffaele Rossetti (1881-1952), Ufficiale della Regia Marina, ingegnere, progettista collaudatore e operatore della Torpedine semovente Rossetti o "Mignatta", con la quale affondò la nave da battaglia Santo Stefano e il piroscafo Wien; esule per motivi politici durante il fascismo, fondò e fu segretario del Partito Repubblicano in esilio.
La realizzazione di un evento espositivo, come primo atto concreto della condivisione d'intenti e del materiale archivistico dei diversi soggetti partecipanti all'Accordo Quadro ha portato, inoltre, alla necessità di concepire un sistema di comunicazione associato, che evidenzi e si faccia portavoce delle finalità dell'Accordo, ovvero la tutela e la valorizzazione dei patrimoni archivistici comuni. Si è quindi giunti alla creazione di un codice identificativo, denominato:
ARS – Archivi Riuniti Spezzini, con la creazione di un logo e di un'immagine coordinata. Si tratta del primo passo verso la creazione di un polo archivistico congiunto, anche virtuale, che sia contenitore di idee oltre che di materiali documentali e che si faccia carico di raccogliere e custodire la preziosa memoria storica industriale e militare della città.
SCHEDA DELLA MOSTRA
All'aprirsi del Novecento, La Spezia è un centro in piena trasformazione in chiave moderna.
E' un processo innescato dalla grande industria militare nata qualche decennio prima e il ruolo di capitale marittima militare viene assunto in parallelo all'organizzazione dello stato borghese unitario e ne diventa un caso paradigmatico.
Nel primo decennio nascono nuove istituzioni e quelle antiche si consolidano: così, ad esempio, ha inizio il corso della Camera di Commercio e delle Arti, viene realizzata la prima rete di pubblico trasporto, inizia la costruzione del nuovo palazzo comunale, viene redatto il nuovo Piano Regolatore che individua i futuri indirizzi del porto mercantile, si costituisce la Vickers Terni, nasce la Fiat Muggiano; viene fondata la Società Cantieri Navali Riuniti che incorpora i cantieri del Muggiano e, quindi, si susseguono produzioni navali, costruzioni di ponti e di strade, si progettano grandi infrastrutture e monumenti. Tecnici, scienziati ed inventori si applicano in vari campi per raggiungere le nuove mete della seconda rivoluzione industriale.
Nel fervido clima precedente la Grande Guerra, nuove idee, nuovi impulsi imprenditoriali, nuovi uomini incarnano il mito della modernità, contribuendo in modo significativo al processo di crescita dell'economia, della società e dell'urbanistica. La mostra segue le tracce di alcuni di loro, ripercorrendo per frammenti documentari, in gran parte inediti, un periodo cruciale per la costituzione della città che conosciamo.