Special guest: l'attore Alessandro Cecchinelli della compagnia teatrale Scarti; Oliviero Lacagnina, compositore e pianista, il cui gruppo progressive Latte&Miele ha dedicato il proprio recente disco ad Andrea Gallo; Antonio Lombardi, cantautore che metterà in musica frammenti del libro "Ama, e fa ciò che vuoi". Marina Piperno e Luigi M. Faccini introdurranno l'omaggio, presenteranno il libro, condurranno e inviteranno il pubblico a leggerne frammenti. C'è un Vangelo non ufficiale, contemporaneamente religioso e laico, al quale dovremmo abbeverarci ogni giorno. Il suo autore è un uomo, un prete e un cittadino che ha per nome Andrea Gallo. Don, per i credenti. Andrea, per i non credenti, suoi estimatori e seguaci. Un prete che per 40 anni ha detto, forte e chiaro, quello che Francesco I, papa Bergoglio, pronuncia dal giorno della sua elezione, quasi fosse il clone di Andrea. Sono arrivati a dare del "comunista" a Bergoglio, ma ad Andrea glielo hanno dato da subito. Prete rosso, prete da marciapiede, angelicamente anarchico: tutto perché le sue affermazioni, semplici ed operative, non venissero ascoltate e messe in pratica. Nel giorno del suo funerale il cardinal Bagnasco ne mutilò il percorso evangelico, falsificandone la missione. Inviso alla Chiesa clericale, quella praticante il potere temporale più che il Vangelo, Andrea è stato dichiarato insostituibile da Doria, Sindaco di Genova. Come dargli torto. Sentite i primi movimenti del suo stare in mezzo alla gente e nelle loro sofferenze: "La mia preghiera mattutina, in chiesa, è, Dio mio, oggi dammi la forza di essere uomo, dammi la forza di essere cristiano"; "Spalancare le braccia per accogliere è il gesto che faccio più spesso, da quando la ragione e il cuore mi aiutano a vivere"; "Cambiare cultura è decidere tra la vita e la morte, tra la speranza e il suicidio"; "Noi vogliamo cambiare la società, anche perché solo attraverso questo impegno possiamo cambiare noi stessi". Gallo for President! Se ti incaricassero di correggere le storture economiche e culturali del nostro paese da chi cominceresti? A questa domanda, che gli facemmo durante le riprese di Fiore pungente, il secondo ritratto che gli destinammo poco prima che morisse, Andrea, già consunto dalla malattia ma ancora lucidissimo, rispose: "dagli ultimi"! E dichiarò che non avrebbe mai preso Marchionne quale ministro dell'economia del suo governo. Per il primo anniversario della sua morte, avvenuta il 23 maggio 2013, l'editore Guanda ci ha chiesto di ricordarlo, attingendo alle infinite interviste che gli facemmo dal 1991, inizio della nostra amicizia per lui, dai due ritratti Andrea dicci chi sei e Fiore pungente, del libro Trafficanti di sogni, segno del suo passaggio a Lerici quando gli attribuimmo il premio Gente di strada destinato a chi si batteva contro l'esclusione. Il libro, la cui scrittura e redazione ci ha occupati per lunghi mesi, è da pochi giorni in libreria. Un volume denso e forte di 160 pagg. che restituisce Andrea al suo alveo storico, teologico e politico, raccontandolo dagli anni del noviziato genovese all'esperienza missionaria in Brasile, dal percorso educativo nella Garaventa alla Comunità Ecclesiale di Base del Carmine, dal soccorso e reinserimento dei tossicomani alla pratica della solidarietà liberatrice, opposta alla solidarietà caritativa che mantiene nella subordinazione e nella povertà chi ne è oggetto. Un umile gigante che ci ha onorato della sua accoglienza, amicizia e collaborazione. Un presbitero che la Chiesa romana farebbe male a depennare dai suoi ranghi e dalla propria memoria. Il gruppo editoriale Guanda ha l'enorme merito di aver fortemente voluto questo libro, dal titolo agostiniano: Ama, e fa ciò che vuoi. Noi gliene siamo profondamente grati.