La Marina germanica non disponeva all'epoca di mezzi di tal genere; ma le recenti azioni dei mezzi d'assalto italiani a Gibilterra, Suda, Malta e da ultimo ad Alessandria (19 dicembre 1941) avevano suscitato ammirazione ed interesse tali da richiederne l'impiego anche in Mar Nero. La richiesta formale fu fatta il 14 gennaio del 1942 e la Marina italiana decise l'invio di una squadriglia di sei sommergibili da 35 t. (CB1-CB6), entrati in servizio nei primi mesi del 1941; una squadriglia MAS su quattro unità; una squadriglia mezzi speciali (cinque motoscafi siluranti e cinque barchini esplosivi) con treno logistico formato da 28 automezzi e 50 uomini. Sarebbero state utilizzate le basi operative della Crimea in mano tedesca. Per il trasferimento delle unità furono stabiliti itinerari diversi. I MAS, da Venezia a Vienna per strada; da Vienna a Galatz via Danubio a rimorchio e da Galatz a Costanza con i propri mezzi. La partenza avvenne il 22 aprile e l'arrivo il 4 maggio. I sommergibili, da La Spezia a Costanza per ferrovia. La partenza avvenne il 25 aprile con arrivo il 2 maggio. I mezzi speciali da La Spezia per ferrovia fino alla stazione ferroviaria (Sinferopoli) più vicina alla base operativa e quindi per strada. La partenza avvenne la sera del 6 maggio con arrivo il 19. La più importante base navale sovietica, Sebastopoli, resisteva ancora grazie alle sue potenti fortificazioni ed alla possibilità di essere alimentata dal mare, poiché l'URSS esercitava in Mar Nero un potere aero-navale assoluto, incontrastato. Anche la penisola di Kerch era in mano sovietica. Come basi operative furono scelte Yalta per i MAS e i sommergibili, Foros per i mezzi speciali. Le prime azioni furono condotte dai MAS a partire dal 1° giugno 1942. Il 2 luglio avvenne la presa tedesca di Sebastopoli; MAS e mezzi speciali entrarono a Balaclava. Le basi operative furono spostate a Feodosia e a Iwan Babà (poche miglia da Feodosia). Tra il 18 giugno e la fine di settembre furono trasferiti dalla Spezia alla Crimea altri sei MAS. Ad agosto i CB furono trasferiti a Costanza per manutenzione. Fra ottobre 1942 e il gennaio 1943 la situazione strategica generale cambiò: in particolare lo sbarco anglo-americano in Nord Africa (Operazione "Torch", 8 novembre 1942) rese necessario l'impiego di tutte le forze italiane in Mediterraneo costringendo al richiamo nelle acque metropolitane dei mezzi speciali dislocati in Mar Nero (12-21 febbraio 1943). A seguito dello sbarco sovietico a Sud di Novorossisk (3-4 febbraio 1943) la flottiglia (MAS e CB) fu trasferita a Feodosia e il 13 maggio 1943 fu deciso il rientro del personale dei MAS, i cui mezzi furono ceduti alla Marina germanica. Rimasero pertanto in Mar Nero solo i CB. Fra il 22 luglio ed il 25 agosto i CB furono trasferiti da Costanza a Sebastopoli per riprendere l'attività operativa con pattugliamenti antisommergibile davanti alle coste della Crimea. Dopo la dichiarazione di armistizio (8 settembre 1943) i CB rimasti in Crimea sotto controllo tedesco, il 12 settembre furono impiegati nell'ambito dell'operazione "Mainland" e il CB1 affondò un sommergibile sovietico. Subito dopo i CB furono fatti rientrare a Costanza e quindi ceduti alla Marina rumena. Nel corso delle operazioni le unità italiane ritennero di aver affondato quattro sommergibili sovietici. Andarono perduti un MAS 571 e il CB 5. Per chi voglia approfondire l'argomento, consigliamo la lettura del libro edito dall'Ufficio Storico della Marina "Attività in Mar Nero e Lago Ladoga" di Lupinacci acquistabile al prezzo di 21,00€ (ridotto 14,50€ per gli aventi diritto