fbpx

Accedi al tuo account

Nome utente*
Password *
Ricordami

La storia della Befana affonda le sue radici molti anni fa, nascendo da tradizioni magiche precristiane, una mescolanza di tradizioni, culture e usanze popolari differenti.

Come recita la famosa filastrocca, "La Befana vien di notte con le scarpe tutte rotte, col cappello alla romana, viva viva la Befana!", nel nostro immaginario siamo abituati a rappresentare la Befana come una vecchietta con il nasone, il mento sporgente e aguzzo e la gobba, che con la sua scopa volante, nella notte tra il 5 e il 6 gennaio porta dolci, e anche un pochino di carbone, ai bambini. Indossa una gonna ampia, un grembiule, uno scialle, un fazzoletto in testa e, trasportando un grosso sacco sulle spalle pieno di caramelle, vola sui tetti e si cala dai camini per riempire le calze che le hanno lasciato i bimbi. I bambini le lasciano mandarini e un bicchiere di vino e grande è il loro stupore al risveglio quando trovano le calze piene di doni e il pasto consumato.

La storia della Befana affonda le sue radici molti anni fa, nascendo da tradizioni magiche precristiane, una mescolanza di tradizioni, culture e usanze popolari differenti, di riti e cerimonie pagane. Un racconto fantastico pagano, narrava che nella notte sui campi appena seminati volavano figure femminili per propiziare il raccolto. I Romani, poi, ripresero alcuni riti propiziatori pagani legati ai cicli delle stagioni: nella dodicesima notte dopo il Solstizio d'Inverno celebravano infatti la morte e la rinascita della natura, credendo che in quelle notti figure femminili volassero sui campi per ingraziarsi la fertilità dei raccolti. Le figure femminili venivano da alcuni identificate con Diana, dea della caccia, da altri con "Satia", dea della sazietà, e "Abundia", dea dell'abbondanza.

Secondo altre credenze, la Befana era collegata ad una festa romana in onore di Giano e Strenia, da cui deriva il nome "strenna", durante la quale venivano scambiati doni. Una diversa tradizione, invece, collega la Befana a figure della mitologia germanica, Holda e Berchta, che impersonavano la natura invernale. A partire dal IV secolo d.C. la Chiesa iniziò a condannare queste credenze pagane, tuttavia alcune tradizioni continuarono fino al Basso Medioevo e venne, infine, accettata la figura di una vecchina affettuosa, non una strega, rappresentata su una scopa volante.

Nell'epoca in cui visse il teologo Epifanio di Salamina, la ricorrenza dell'Epifania venne fissata in corrispondenza della dodicesima notte dopo il Natale, recuperando l'antica numerologia pagana. Il nome Befana deriva infatti da "Epifania", dal greco "epifaneia", che vuol dire "manifestazione", "apparizione", il giorno in cui i Re Magi si sono recati a omaggiare Gesù Bambino appena nato. 

Nella tradizione cristiana la storia della Befana si intreccia con quella dei Re Magi. Ma che cosa hanno in comune? La Leggenda narra che Melchiorre, Baldassarre e Gaspare, lungo il cammino verso Betlemme, non riuscendo a trovare la strada, bussarono alla porta di una vecchina, un'anziana che non vedeva mai nessuno e che non faceva mai entrare persone in casa sua. La vecchia signora indicò la strada ai Re Magi, che la invitarono ad unirsi a loro e ad andare a Betlemme a visitare Gesù Bambino. Ma nonostante le insistenze, la vecchietta rifiutò. Una volta che se ne andarono, la signora si pentì di non averli seguiti. Preparò quindi un grosso sacco pieno di dolci e uscì a cercarli. Non avendoli trovati, la Befana iniziò a bussare ad ogni porta, regalando dolci a tutti i bambini che incontrava, sperando di trovare tra loro Gesù Bambino.

È GRATIS! Compila il form per ricevere via e-mail la nostra rassegna stampa.

Gazzetta della Spezia & Provincia non riceve finanziamenti pubblici, aiutaci a migliorare il nostro servizio con una piccola donazione. GRAZIE

Vota questo articolo
(0 Voti)
Redazione Gazzetta della Spezia

Redazione Gazzetta della Spezia
Via Fontevivo, 19F - 19123 La Spezia

Tel. 0187980450
Email: redazione@gazzettadellaspezia.it

www.gazzettadellaspezia.it

Articoli correlati (da tag)

Lascia un commento

Assicurati di aver digitato tutte le informazioni richieste, evidenziate da un asterisco (*). Non è consentito codice HTML.

Studio Legale Dallara

Informiamo che in questo sito sono utilizzati "cookies di sessione" necessari per ottimizzare la navigazione, ma anche "cookies di analisi" per elaborare statistiche e "cookies di terze parti".
Puoi avere maggiori dettagli e bloccare l’uso di tutti o solo di alcuni cookies, visionando l'informativa estesa.
Se invece prosegui con la navigazione sul presente sito, è implicito che esprimi il consenso all’uso dei suddetti cookies.