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Buon compleanno radio, oggi compi 100 anni! In evidenza

di Anna Mori - Era infatti il 6 ottobre 1924, quando venne inaugurata ufficialmente la prima trasmissione radiofonica.

6 ottobre 1924, ore 21, la violinista Ines Viviani Donelli inaugura ufficialmente le trasmissioni radiofoniche in Italia, con un messaggio che emozionò chi era all'ascolto: "A tutti coloro che sono in ascolto il nostro saluto e il nostro buonasera. Sono le 21 del 6 ottobre 1924. Trasmettiamo il concerto di inaugurazione della prima stazione radiofonica italiana, per il servizio delle radio audizioni circolari, il quartetto composto Ines Viviani Donarelli, che vi sta parlando, Alberto Magalotti, Amedeo Fortunati e Alessandro Cicognani, eseguirà Haydn dal quartetto 'Opera 7', I e II tempo". Fu così che iniziarono le prime trasmissioni radiofoniche e una grande rivoluizione nel mondo della comunicazione.

Inizialmente la radio non suscitò un grande interesse, forse perchè non venne compresa fino in fondo, ma presto divenne uno strumento di massa, nacque così il fenomeno del "broadcasting domestico": ci si riuniva a casa di chi aveva la radio per ascoltare insieme i programmi, che risuonavano nei cortili e per le strade dalle finestre aperte.

Per risalire alle origini della radio bisogna fare un viaggio indietro nel tempo e ritornare a trenta anni prima, quando Nikola Tesla propose a St. Louis una prima trasmissione senza fili. Ma è Guglielmo Marconi ad essere considerato il vero fondatore della radio moderna, fu lui, infatti, ad ottenere il primo brevetto per la telegrafia senza fini nel 1896, inizialmente utilizzata per scopi militari. Fu David Sarnoff nel 1916 ad avere la prima intuizione di utilizzare la radio come mezzo per trasmettere anche la musica, attraverso dispositivi che potevano trovare una collocazione tra le mura domestiche.

Alla fine degli anni '20 nacque l'Eiar, Ente Italiano Audizioni Radiofoniche, fatto che decretò il trionfo della radiofonia, che vide un'ampia proposta di programmi. Nei luoghi pubblici sempre più persone si riunivano per ascoltare la radio, ad esempio le cronache sportive.

Arriva il regime fascista e la radio diventa un mezzo di propaganda: Mussolini, infatti, ne aveva compreso il grande potenziale, per diffondere messaggi e consolidare presso l'ascoltatore il consenso. 

Nel corso della Seconda Guerra Mondiale, la radio viene utilizzata per diffondere le notizie, ma anche messaggi clandestini: Radio Londra è una luce di speranza per tanti Italiani che si sentivano oppressi dal regime, diventando uno dei mezzi della resistenza.

Negli anni successivi la radio si diffonde moltissimo, grazie al fatto che per ascoltarla non erano richieste abilità particolari, un mezzo di conoscenza fruibile a tutti, che teneva compagnia a tante persone. Finito il conflitto mondiale, la radiò tornò ad avere la sua funzione di mezzo di informazione, che riuniva intorno a sé famiglie, amici, cittadini.

L'EIAR diventa quindi RAI, Radio Audizioni Italiane, proponendo un palinsesto sempre più ricco, diffondendo la musica di ogni genere e le voci dei grandi cantanti della musica italiana. Nel dopoguerra la radio è il mezzo che trasmette l'immagine di un Paese che si stava rialzando dalle rovine portate dalla Seconda Guerra Mondiale: nel 1954 l'acronimo RAI cambia declinazione e diventa Radiotelevisione Italiana e anche le trasmissioni televisive hanno il loro debutto ufficiale, Nunzio Filogamo con il suo "Cari amici vicini e lontani..." faceva sentire tutti appartenenti ad una grande comunità.

Molti pensarono che con l'avvento della televisione, la radio sarebbe caduta nel dimenticatoio, e invece così non fu. Arriva la radio a transistor, compatta, maneggevole, leggera. Nel tempo si è saputa adattare ai cambiamenti e allo spirito dei tempi. Durante le contestazioni degli anni '60 diventa il mezzo di comunicazione dei giovani, nascono anche le radio libere in contestazione alla RAI.

Gli anni '80 vedono la nascita di tante radio private con i DJ, le dediche e i messaggi...chi non ricorda ad esempio "Radio Golfo"...

La radio ha mantenuto un grande dinamismo al passo con le nuove tecnologie, dimostrando resilienza e adattamento e restando sempre in auge nelle nostre vite frenetiche. Negli anni 2000 arriva la digitalizzazione con il DAB (Digital Audio Broadcasting), la web radio, e poi ancora recentemente i podcast e lo streaming.

Buon compleanno "signora radio"...cent'anni non li dimostri proprio!

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