Dal 18 al 21 luglio appuntamento nel borgo delle Cinque Terre con il Rimazû Folk Festival - Suoni e voci tra la Liguria e il Mediterraneo. La rassegna, giunta alla quinta edizione, presenta quest’anno un programma ancora più ricco: quattro giorni, sei eventi e ben diciotto ospiti, con concerti, musica di strada, teatro, presentazione di libri e degustazioni. Protagonista, come sempre, la canzone in lingua ligure, declinata in un’ampia gamma di generi, dal folk al rock, dal reggae al rap, dai cantastorie alla canzone d’autore.
Un variegato panorama dialettale che, secondo lo spirito del festival, non va inteso come ripiegamento nostalgico ma, al contrario, come apertura verso l’alterità e in particolare verso il Mediterraneo, quello spazio di contaminazione linguistica e culturale in cui, grazie alla potenza marinara e commerciale della Superba, il genovese ha rappresentato per secoli una sorta di lingua franca.
E proprio con lo sguardo puntato al Mediterraneo la manifestazione si aprirà giovedì 18 alle 17.30 al Castello di Riomaggiore, dove Guido Festinese presenterà la nuova edizione di Mare Faber. Le storie di Crêuza de mä, la monografia in cui il giornalista e critico musicale genovese, già docente di storia ed estetica delle musiche afroamericane, è andato alla ricerca del retroterra del capolavoro di Fabrizio De André e Mauro Pagani, di cui quest’anno ricorre il quarantesimo anniversario.
La rassegna proseguirà poi venerdì 19 con due eventi finanziati grazie al bando nazionale del “Turismo delle Radici”. Alle 18, con partenza presso la piazzetta della Compagnia, un momento dedicato a un’importante tradizione musicale ligure ormai quasi dimenticata in patria, ma che merita di essere salvaguardata, quella del tralalêro: i Canterini della Valverde, squadra di canto popolare che è nata appositamente per avvicinare i giovani a questa forma di folclore e che si contraddistingue per la presenza di due voci femminili, ci accompagneranno in un itinerario attraverso gli angoli più suggestivi e a volte anche meno valorizzati di Riomaggiore.
Alle 21.30, un’altra importante novità per il festival riomaggiorese: per la prima volta una serata sarà dedicata al teatro. Nell’incantevole scenario della terrazza del castello, l’attore e cabarettista Marco Rinaldi con Eroi superbi vestirà i panni dei più grandi personaggi della storia di Genova, da Guglielmo Embriaco a Cristoforo Colombo, da Niccolò Paganini a Nino Bixio, raccontandoli in dialetto zenéize, con riferimenti storici frutto di una ricerca approfondita e momenti di grandi comicità.
Alle 10.30 di sabato 20 appuntamento con Sciaàtu ‘nti carugi, gli stornelli itineranti che ci condurranno tra la gente attraverso le vie del borgo, sostando di tanto in tanto nelle enoteche e nelle cantine dei viticoltori aperte per l’occasione, dove tra un bicchiere di vino, una fetta di torta di riso o un’acciuga salata si avrà l’occasione di ristorarsi con specialità locali. Il punto di partenza del giro è un luogo unico al mondo: la Via dell’Amore, la passeggiata degli innamorati scavata sulle scogliere a picco sul mare che riaprirà definitivamente il 26 luglio. Nel corso della mattinata sono previsti collegamenti in diretta con Radio Skylab Varazze a cura di Stefano Pastorino e Donatella Durando, presentatrice di tutti gli eventi del festival.
Alla sera del sabato, con inizio alle 21, nella centralissima piazza del Vignaiolo, è in programma il tradizionale concertone con il meglio del Festival della Canzone in Lingua Ligure. Sul palco di Riomaggiore anche quest’anno si daranno appuntamento tutti i vincitori della rassegna di Albenga: accanto ai Grandi & fanti, padroni di casa e primi classificati tra i gruppi, ci saranno Davide Cabona, affermatosi tra i solisti, e Attilio Valeri, che ha ottenuto il premo per il miglior testo.
Ma anche altri artisti che si avvicenderanno sul palco hanno conseguito negli anni numerosi successi e riconoscimenti nell’ambito del contest ingauno: Andrea Facco, Franco Bessone, Gnachi & fürbe, Goffredo d’Aste, Mandillä, Massimiliano Torrigino, Maz Vilander & Makadam Zena, Olinda di Dea, Polifonica Vox, u Carbun. Come sempre, all’artista che più di ogni altro sarà ritenuto capace d’incarnare lo spirito del Rimazû Folk Festival verrà attribuita una targa assegnata dalla direzione artistica. Quest’anno, inoltre, verrà assegnata anche una targa alla memoria a Renzo Graglia, recentemente scomparso, del quale il pubblico del festival potrà ascoltare l’ultimo inedito.
Il festival si chiuderà domenica 21, sempre alle 21 in piazza del Vignaiolo, con il concerto dei Grandi & fanti, che presenteranno due nuovi pezzi: En chê de vreidu, con cui hanno vinto il festival di Albenga, e U siu ‘nte gi’oci, dedicato alla riapertura della Via dell’Amore. Nel corso della serata, per finanziare la registrazione del primo album del gruppo, sarà ancora possibile acquistare a offerta libera la maglietta celebrativa per i dieci anni di Vega vughina, primo storico successo della band riomaggiorese e vero e proprio manifesto della sua poetica.
Degno di nota il fatto che come logo del festival sia stato scelto un bozzetto di Telemaco Signorini che raffigura un gruppo di bambini riomaggioresi in abiti tradizionali seduti in cerchio a giocare. A fine ‘800, infatti, il pittore macchiaiolo trascorse le proprie estati nel borgo delle Cinque Terre lasciandone preziose testimonianze pittoriche e letterarie. «Lo spirito folk del nostro festival – afferma Davide Bozzo, direttore artistico della rassegna – è ben rappresentato da questa immagine: la disposizione circolare evoca la ricorsività tipica dei giochi, delle filastrocche, della memoria collettiva, di quella tradizione orale che costituisce il fondamento della cultura popolare, quella stessa circolarità che ritroviamo nel ritmo dei flutti e delle musiche mediterranee». Anche nel manifesto ufficiale, del resto, i nomi degli artisti sono disposti a cerchio intorno al logo a rappresentare le onde di un mare che, assumendo le tonalità del blu di Persia, vuole evocare lo storico ruolo del Mediterraneo di ponte verso altri mondi e altre civiltà.
La rassegna è organizzata da Rimazû - Società di Lingua e Cultura Riomaggiorese in collaborazione con la Pro Loco Rimazû Manaea e il patrocinio del Comune di Riomaggiore e del Parco Nazionale delle Cinque Terre e la partecipazione dei viticoltori locali, i quali hanno offerto le bottiglie di vino e di sciachetrà con cui verranno premiati gli artisti. "Non potrebbe esserci un premio migliore per un folk festival", osserva Barbara Canepari, componente dello staff della manifestazione e segretaria della Commissione Consultiva Turismo, spiegando che "il passito liquoroso, decantato fin dal Medioevo da poeti e viaggiatori e frutto del lavoro e della fatica dei vignaioli locali, è il prodotto per eccellenza della cultura popolare delle Cinque Terre, i segreti della cui produzione sono stati tramandati, proprio come la lingua ligure, di generazione in generazione".
Sotto all'articolo è possibile scaricare locandina e programma.