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"Gente Comune", mostra fotografica di Silvano Labanti a Tellaro In evidenza

Trentasei scatti in bianco e nero di "street photography", che ritraggono persone comuni che creano situazioni sotto agli occhi di tutti, ma colte solo dagli occhi del fotografo.

Inaugurata domenica 30 giugno e visitabile fino al 7 luglio, la mostra fotografica di Silvano Labanti "Gente Comune".

Questa esposizione raccoglie trentasei scatti in bianco e nero che fanno riferimento al linguaggio della cosiddetta "street photography", ma che l'autore preferisce definire "straight", diretta, i cui soggetti sono persone comuni che generano situazioni che pur essendo sotto gli occhi di tutti, non vengono colte nella loro singolarità, se non dall'occhio attento del fotografo.

Sono scatti che Silvano Labanti ha raccolto nell'arco di quarant'anni, tra il 1984 e il 2024, in giro per il mondo, per l'Italia, ma principalmente alla Spezia. 

Le fotografie saranno esposte con un allestimento progettato dall'autore, presso l'ex oratorio "In Selaa" di Tellaro, nella piazzetta alta con la terrazza panoramica.

La mostra ha il patrocinio del Comune di Lerici e della Società di Mutuo Soccorso di Tellaro A.P.S.

Orari di apertura: da lunedì a venerdì dalle 16.00 alle 20.00 - sabato e domenica dalle 10.00 alle 12.00 e dalle 16.00 alle 20.00.

Due parole sull’autore:

Classe 1958, spezzino, architetto per professione e fotografo per passione.

Il suo interesse per la fotografia ha inizio da giovanissimo, quando aveva solo una piccolissima Kodak pocket e ammirava con un pizzico di invidia adulti che già possedevano apparecchi per l'epoca evoluti (le prime macchine a telemetro) ed è legato alla frequentazione di amici i cui genitori praticavano questa disciplina, con i quali ha potuto condividere "dal vivo" l'esperienza della ripresa fotografica e della camera oscura.

Alcuni anni dopo, quando la passione era ormai consolidata, scatta le prime foto con una Zeiss Ikon avuta in prestito e con quella riesce a produrre e vendere foto sportive (si trattava di una gara di rally sulle colline di Spezia); con il ricavato acquista la sua prima attrezzatura reflex.

Gli studi universitari nel frattempo intrapresi richiedevano inoltre quasi sempre una schedatura fotografica a corredo degli elaborati di progetto da presentare agli esami; questo comportava di frequentare i luoghi più disparati ove era prevista teoricamente la realizzazione degli interventi edilizi di studio.

Dai luoghi fisici documentati per studio l'interesse si è spostato però quasi subito verso le persone che frequentavano e vivevano in quei luoghi, dando origine a una raccolta di immagini di persone inserite nei propri ambienti di vita o di lavoro. Ma la spontaneità dell'azione fotografica, seppure positiva, non era supportata da sufficienti basi teoriche e pratiche.

L'incontro nel 1984 con il maestro Sergio Fregoso e l'attività del Centro della Comunicazione della Spezia è stato determinante. Grazie a Fregoso, alla fine di un percorso collettivo con altri suoi allievi, impara a conoscere i grandi fotografi di "street", il loro linguaggio e la tecnica.

Alla fine del percorso formativo presenta il suo lavoro intitolato "I percorsi della visione", costituito da un audiovisivo in cui immagini e suono si fondono in una sequenza continua.

Negli anni seguenti partecipa alle manifestazioni estive del Comune di Lerici: le più recenti nel 2008 in concomitanza dell'iniziativa "Eventi di poesia e di vele latine",  nel 2010 con "Venti volte Tellaro" e nel 2014 con la ricerca sul paesaggio "ImmaginARTellaro" basata sulla post produzione di immagini oniriche dei luoghi del borgo.

Nel 2015 espone al Centro Multimediale del Comune della Spezia i suoi scatti di street-photography, raccolti nell'arco di oltre vent'anni, sotto la supervisione critica del fotografo Cesare Salvadeo.

Nel 2018 partecipa alla rassegna collettiva "Un mercoledì da piccioni" organizzata dal Circolo ARCI Solaro sotto al titolo "I Colori del mare", con una serie di fotoelaborazioni a colori.

Più recentemente, nel 2021, ha prodotto le fotografie raccolte nella pubblicazione "Teàe en ter chee" (Tellaro nel cuore), fotolibro destinato a contribuire al risanamento della sede della Società di Mutuo Soccorso e, in ultimo, nel 2023, ha esposto le proprie immagini in bianco e nero dedicate al borgo di Tellaro nell'ambito dell'iniziativa di raccolta fondi per il finanziamento del restauro della storica e preziosa chiesa di San Giorgio. 

Dal mestiere di architetto deriva l'interesse per le geometrie degli spazi urbani e naturali, i loro colori, il loro intreccio di linee, la giustapposizione delle superfici, interesse che si sposta quasi subito sui soggetti che animano quegli spazi e sulle situazioni "istantanee" che vengono "registrate" sulla pellicola.

Perché in fondo la differenza tra un qualsiasi osservatore e un fotografo è che la persona comune "guarda", mentre il fotografo "vede" ed è capace di cogliere e isolare un frammento di realtà con un gesto complesso di cui la parte tecnica è sicuramente la meno importante e in cui la parte emozionale, empatica, prende il sopravvento.

 Sotto all'articolo è possibile scaricare la locandina.

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