L'evento "Le Vele d'Epoca dell'Alto Tirreno - Trofeo Valdettaro", ha come cornice la mostra inaugurata ieri al "Cantiere della Memoria" intitolata "Straulino, figlio del mare e del vento", che intende celebrare il talento di marinaio e di esperto navigante dell'Ammiraglio Straulino e che che sarà visitabile fino a settembre.
"Agostino Straulino è un personaggio legato al nostro territorio - sottolinea Corrado Ricci - Ammiraglio, campione di vela che ha inanellato tanti successi, tra cui ricordiamo una medaglia d'oro alle Olimpiadi nel '52 a Helsinki, un campionato mondiale con il Grifone".
La mostra ha una valenza di ricostruzione storica, che diventa anche artistica, con i dipinti realizzati da Adriano Gandino sulle vele dismesse dell'Amerigo Vespucci, di cui l'autore è stato Nostromo. "Gandino interpreta Straulino in tre momenti particolari della sua vita - spiega Corrado Ricci - Agostino bambino nel mare della Dalmazia sull'Isola di Lussino dove è nato nel 1914, che andava a scuola in barca vela a soli sei anni e, in maniera molto tenera, lo ha affiancato all'angelo segnavento che lo guidava e che troneggia sul campanile della chiesa dell'isola, a significare come tutti i naviganti abbiano bisogno di protettori. Da lì è nata una stella, attraverso un percorso che si è intrecciato con la vita militare, perché dopo l'Accademia, Straulino è diventato palombaro e incursore partecipando a tante azioni di ardimento. Ma la sua carriera ha incontrato a vele spiegate le Star, le barche della classe olimpica, con le quali Straulino ha ottenuto il maggior numero di successi. Al grande marinaio si attribuisce anche l'impresa del Vespucci in uscita dal canale di Taranto e la transpecifica con il Corsaro II, ora ai cantieri Valdettaro. Altri dipinti, che è possibile ammirare nella mostra, ritraggono Straulino sullo sfondo del Vespucci e del Grifone".
Il percorso della mostra è accompagnato anche dal racconto su Straulino "visto da vicino" di Carlo Rolandi, narrazione fatta rivivere dalla voce del figlio di Carlo, Gigi. "E poi ancora un messaggio video del comandante del Vespucci Giuseppe Lai - prosegue Corrado Ricci - dove si salvano tanti valori e amicizia e il pensiero della Vespucci nel Pacifico che si sta avvicinando a Panama con Straulino nel cuore. Abbiamo anche allestito, con il contributo di tante persone, un laboratorio sulla realizzazione dei mezzi scafi. Tutta la realizzazione informatica è di Roberto Celi che ringrazio".
Straulino ci ha lasciato molto. Per i militari è un riferimento per la sua carriera. Effettuava i suoi allenamenti di notte, perché di giorno doveva portare avanti il lavoro al Varignano, dove è stato Comandante Logistico. Lo aiutava il Graziotto Pietro Pegazzano, nostromo al Comsubin, che gli faceva da prodiere.
"Un racconto di mare e di vita, da far conoscere ai giovani, soprattutto sul piano della determinazione - conclude Corrado Ricci - Straulino perseguiva obiettivi e la regata era solo l'aspetto terminale del percorso, perché prima di tutto c'era la preparazione della barca, e cosa faceva tra le onde era solo il risultato della sistemazione e messa a punto dell'imbarcazione. Ci sono tanti aneddoti che si potrebbero raccontare, su questo suo atteggiamento quasi maniacale per custodire i segreti della sua barca a vela".