Sold out ieri sera al Teatro Civico per Ambra Angiolini, magnifica interprete di "Oliva Denaro", tratto dal romanzo omonimo di Viola Ardone: malgrado fosse in contemporanea con il seguitissimo Festival della canzone di Sanremo il monologo realizzato da Giorgio Gallione ha tenuto l'intero teatro con il fiato sospeso per circa un'ora, durante la quale Ambra, calata senza indugi nella parlata sicula, ha dimostrato una volta di più di aver raggiunto la piena maturità artistica, sciogliendosi in lacrime al termine della pièce, sommersa dagli applausi del pubblico.
"Un atto eroico venire in teatro e rinunciare a Sanremo - ha ironizzato Ambra - ero quasi tentata di invitare mia madre perché pensavo di soffrire di solitudine, invece avete riempito la sala".
Ambra ha ricordato la storia vera di Franca Viola, che in Sicilia a metà degli anni '60 dopo essere stata stuprata ebbe il coraggio di rifiutare il "matrimonio riparatore" che all'epoca dei fatti, ai sensi del codice penale, avrebbe estinto il reato del suo violentatore. Affrontando le mille difficoltà e gli ostacoli di natura culturale, sociale ed economica, retaggio di una realtà non troppo lontana dai tempi attuali.
"La prima donna ad avere il coraggio di dire no, riempiendolo di giustizia e verità. Perché se ti batte il cuore per un uomo ha diritto di stuprarti? Non credo. Ha diritto di prenderti con la forza? Non credo. Il no di una donna vale doppio, e io questa storia voglio continuare a raccontarla perché ancora oggi ci sono numeri drammatici, troppe donne continuano a morire. Non ha funzionato questo no, ma dobbiamo far rendere conto che quando una donna dice no è no, e non si tocca".
Ad arricchire lo spettacolo, oltre alla bellezza della protagonista, le canzoni senza tempo di Mina calate su un palco luminoso dove campeggiava un albero di arancio e un piccolo orto su cui affacciano alcune finestre del borgo.
Per Ambra un'altra tappa significativa sul palcoscenico: al Civico si era già fatta apprezzare alcuni anni fa al fianco di Ludovica Modugno interpretando alla grande Il Nodo di Johnna Adams.