“La Liguria di Calvino” scritto da Marco Ferrari e edito da “La Repubblica”, in occasione del centenario della nascita dello scrittore, sarà presentato sabato 30 dicembre alle ore 17 a Monterosso nel tendone degli eventi natalizi.
Il libro è un viaggio nei paesaggi letterari della Liguria. Si comincia da Briga e Tenda, l’Italia che non c’è più, passata alla Francia nel 1948, dove la famiglia Calvino aveva una baita. Si passa al confine tra Ventimiglia e Mentone, nella terra di mezzo, oggi viatico verso la speranza di tanti emigranti, ma un tempo regno fantasioso di Nico Orengo e Francesco Biamonti, dove esistono luoghi magici come i giardini Hanbury e villa Voronoff, in cui lo scienziato russo rinvigoriva la sessualità degli anziani. Poi c’è la Biblioteca Aprosiana di Ventimiglia con il fondo del giallista Alessandro Varando. Nel tragitto lungo la riviera approdiamo quindi nella Sanremo di Italo Calvino, una realtà che non c’è più, un percorso tra la Meridiana e San Giovanni cercando i motivi ispiratori del grande scrittore. Un capitolo inteso nel centenario di colui che qui ha ambientato il rapporto tra paesaggio e letteratura alla base della «fiaba a carica realistica» della trilogia araldica dei nostri antenati (“Il visconte dimezzato” del 1952, “Il barone rampante” del 1957 e “Il cavaliere inesistente” del 1959 a cui si possono aggiungere “Marcovaldo ovvero Le stagioni in città” del 1963 e “Fiabe italiane” del 1956).
Siamo quindi nell’eremo segreto di Thor Heyerdal ad Andora e nella Varigotti di Gina Lagorio. A Genova saliamo sull’ascensore del Castelletto con Giorgio Caproni e andiamo con lui in val Trebbia. Nel levante camminiamo sui sentieri che Ezra Pound percorreva nella sua Rapallo e quindi a Chiavari con Enrico Morovich, il dimenticato di Fiume.
La scoperta della Liguria artistica passa nelle Cinque Terre con l’Albergo della luna dei surrealisti e gli artisti che animavano la Festa ai Pittori di Manarola, in particolare Renato Birolli che qui ambientò i suoi diari e che diede una svolta all’immaginario di un paesaggio così particolare e unico, tra mare e vigne, onde e sentieri.
Il viaggio prosegue nello spezzino, a Trebiano, nel comune di Arcola, davanti a una panchina dove era solito sedere Jean Paul Sartre che veniva con Simone de Beauvoir, a casa della sorella Hélène de Beauvoir. Infine, eccoci a Tellaro con Mario Soldati e a Bocca di Magra con Giulio Einaudi che, tra fiume e mare, diede vita al più incredibile ritrovo intellettuale da Mary McCarthy a Marguerite Duras, da Vittorio Sereni a Cesare Pavese, che qui passò l’ultima notte prima del suicidio.
Marco Ferrari, scrittore spezzino, autore del famoso “Alla rivoluzione sulla Due Cavalli” edito da Sellerio, da cui il film omonimo vincitore del Pardo d’Oro al Festival di Locarno, ha già dedicato alla Liguria il volume “Mare verticale” edito da Laterza.