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"Luoghi fragili e iperturismo", la sindaca Pecunia porta la sua visione al Festival della Scienza e a Castello di Parole In evidenza

Due occasioni per riflettere sull'equilibrio tra territorio e uomo alla ricerca di nuove strategie di tutela e di vivibilità, tra identità e iperturismo. A Genova, venerdì 3 e a Riomaggiore sabato 4 novembre


Borghi fragili da tutelare e iperturismo: due facce della stessa medaglia per Riomaggiore, uno dei comuni delle Cinque Terre. Due temi cari a Fabrizia Pecunia che, nel corso dei suoi mandati come sindaca di Riomaggiore, sta attuando strategie ed azioni per raggiungere e mantenere uno sviluppo economico sostenibile per il suo Comune. Ne è un esempio la recente sperimentazione di riapertura del primo tratto della Via dell'Amore, a pagamento e con il supporto di guide turistiche, che ha segnato un successo di visite e di critica, raccontando la storia di questo sentiero storico facendone comprendere il contesto in cui è inserito.

La finalità è garantire la migliore vivibilità̀ per cittadini e turisti superando la cultura del mordi e fuggi  e del sefie a favore del recupero di attività – come quella agricole e abitative – che possano generare un sistema virtuoso e duraturo, affinché luoghi magnifici e complessi come le Cinque Terre continuino a vivere della cultura e dell'identità che li hanno definiti, senza essere completamente stravolti dal turismo di massa.

 

Sono questi i temi al centro di due eventi a cui partecipa Fabrizia Pecunia. Il primo, venerdì 3 novembre alle 17.30 a Genova al Festival della Scienza, è la proiezione del documentario, patrocinata dall'Associazione Geografi italiani, Impronte della visione: le Cinque Terre tra ieri e domani realizzato all'interno del progetto Greening the visual: an environmental Atlas of Italian landscapes.

Il film, commentato dal vivo dalla Sindaca di Riomaggiore, dal regista e da tre geografi, esplora il territorio delle Cinque Terre alla ricerca delle "impronte" che ne hanno configurato il paesaggio culturale, la cui unicità come "Parco dell'Uomo" è valsa il riconoscimento di Patrimonio Mondiale dell'Umanità. Queste impronte sono state ritrovate innanzitutto nell'agricoltura eroica e nei tradizionali sistemi di terrazzamento (i muri a secco), sintesi del profondo rapporto che esiste da sempre tra l'uomo e questo territorio, oggi però costretto a fare i conti con l'enorme flusso turistico internazionale che ne può compromettere la preservazione.

Sabato 4 novembre, la Sindaca Pecunia incontra al Castello di Riomaggiore, Filippo Tantillo, in occasione del 23^ appuntamento con Castello di Parole, rassegna a cura della giornalista Ornella D'Alessio di cui è ospite, inoltre, Marianna Stori cooperante ed ex project manager della Fondazione Giangiacomo Feltrinelli per il Coordinamento Osservatorio città e trasformazioni urbane. Tantillo, autore di L'Italia Vuota (ed Laterza) ha viaggiato nelle aree interne d'Italia, quelle più lontane dai servizi essenziali -  in Piemonte, Sardegna,  Molise, Sicilia, Friuli - e ha scritto un saggio-reportage sui questi territori considerati marginali, dando voce a chi abita nei paesi, sviluppando riflessioni sulle criticità che esistono – come la monocultura del turismo inteso come unico elemento di sviluppo - ed evidenziando i punti su cui ricostruire la centralità delle comunità ed economie più sostenibili.

Abbiamo il dovere – afferma Pecunia - di far sì che la ricchezza del turismo diventi un'opportunità per i cittadini di Riomaggiore e per la conservazione del nostro territorio. Confrontandoci con le esperienze di altri luoghi, applicando nuove regole, facendo scelte, magari scomode, ma basate sulla programmazione sostenibile a lungo termine, possiamo davvero realizzare una crescita economica e sociale duratura, nel rispetto dell'ambiente, dell'agricoltura, degli spazi e delle comunità che li vivono."

 

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