L’Associazione Posidonia insieme ad altre associazioni del posto, Pro Loco Le Grazie, Dalla parte dei forti e Il Cantiere della memoria, ha organizzato giovedi 27 luglio una conferenza su I tesori dell’Area di Tutela Marina del Parco di Porto Venere. Relatrice la biologa ricercatrice Chiara Lombardi affiancata da Fabio Giacomazzi esperto naturalista. La serata ha visto una ottima presenza di pubblico, attento e interessato, che alla fine ha posto numeroso domande alla relatrice
Chiara Lombardi ha mostrato come le eccellenze del nostro mare, in particolare quelle dell'Arcipelago del Golfo, non siano solo quelle naturalistiche (varietà di ambienti eccezionale concentrata in uno spazio limitato, facilmente accessibili da scienziati e appassionati) ma anche quelle che derivano dagli studi scientifici al riguardo, in particolare quelli ENEA, Cnr e INGV, tre centri di notevole valore che hanno sede proprio nel nostro Golfo. Per cui le bellissime immagini di Ilaria Gonelli hanno spaziato dalle colonie di gorgonia rossa (Paramuricea clavata) delle falesie sommerse di Palmaria e Tino, alle concrezioni generate dai briozoi, a specie di echinodermi tra cui la bellissima stella gorgone (Astrospartus mediterraneus) segnalata proprio da Ilaria, fino a illustrare quell'eccezionale ecosistema rappresentato dalla prateria ‘relitta’ di Posidonia oceanica presente nel canale di Porto Venere. Lombardi e Giacomazzi hanno poi dimostrato come il valore di questi organismi non risieda solo nel loro contributo alla biodiversità del nostro mare, ma come gli habitat di cui fanno parte producano importanti servizi ecosistemici alla base non solo della qualità dell'ambiente, ma anche della filiera di molte attività economiche: da quella della pesca, a quella del turismo subacqueo, ma anche balneare, viste le capacità di filtraggio degli inquinanti e produzione di ossigeno esercitate da molti habitat...
Non solo. Molti di questi organismi (compresa la comune alga rossa corallina, Ellisolandia elongata) sono degli indicatori dello stato di qualità del mare, anche in relazione ai mutamenti innescati dal Cambiamento Climatico. Questo uno dei motivi, ha spiegato Chiara Lombardi, che ha portato all'inserimento del nostro Golfo (ed in particolare delle Isole) all'interno di reti di monitoraggio e ricerca di livello europeo e mondiale. Grazie a ENEA, Cnr ed INGV proseguono (e verranno fortemente implementate grazie ai fondi PNRR) le attività in seno al Centro Nazionale per la Biodiversità (finanziato dalla Comunità Europea), al European Marine Biological Resource Centre (EMBRC), alla rete Long-term ecological research (LTER) di cui Palmaria è uno dei siti ufficiali e ad altre Infrastrutture di Ricerca.
Nota dolente: a fronte di questa grande risorsa rappresentata dalla ricerca scientifica (con le sue ricadute anche in termini di turismo di qualità, visto che molte iniziative utilizzano il metodo della Citizen Science che coinvolge studenti e comuni cittadini) a livello locale la partecipazione dell'amministrazione è andata via via scemando, ed oggi il dialogo con gli enti di ricerca locali è praticamente assente. C’è invece la necessità di conoscere e rafforzare il dialogo tra i diversi “fruitori del mare” per proteggere ed utilizzare in modo sostenibile le risorse naturali di un Golfo - e quindi anche di un Parco Naturale - dalle grandi potenzialità.