Martedì 13 agosto alle 21.30 BOSS aprirà il programma della settimana con il film "Tutti i santi giorni" di Paolo Virzì. Guido è una persona gentile. Dotto e appassionato di lingue antiche e agiografia protocristiana, è portiere d'albergo e compagno innamorato di Antonia, che sveglia ogni santo giorno col caffè, due cucchiai d'amore e l'illustrazione di santi, eroi e martiri. Impiegata in un autonoleggio col talento per la musica, Antonia ricambia Guido col medesimo trasporto. Precari nella vita ma saldi nei sentimenti, Antonia e Guido spendono i loro giorni a troppe fermate d'autobus da Roma, condividendo affanni e giardino con un vicinato greve che prova a sopravvivere tra una partita della 'maggica' e un figlio sempre in arrivo. A non arrivare mai è invece il loro bambino, desiderato e cercato con ostinazione e pianificazione tra luminari in odore di santità e ginecologhe progressiste. Assistiti, nella fecondazione artificiale e nel quotidiano tangibile, dal loro inalienabile amore, Antonia e Guido si perderanno per ripartire un'altra volta, (ri)chiamando l'attacco della loro canzone.
Si respira un'aria nuova nella commedia sentimentale di Paolo Virzì, che preferisce un percorso intimo, producendo la massima espressione di umanità incalzata da una realtà impoverita.
Mercoledì 14 agosto è in programma il secondo appuntamento con la rassegna cinematografica "BOSS in thriller". Il programma proporrà la doppia proiezione di "Nella casa" di F. Ozon e "Blood" di N. Murphy.
"Nella casa" ha come protagonista il cinquantenne Germain (Fabrice Luchini), professore di letteratura presso il Liceo Flaubert in una cittadina francese. È un docente competente, ma è anche uno scrittore mancato perché carente di talento. Jeanne (Kristin Scott Thomas), sua moglie, gestisce una galleria di arte moderna. All'inizio dell'anno scolastico Germain viene favorevolmente impressionato dalla qualità dell'elaborato del sedicenne Claude (Ernst Umhauer), un bel ragazzo di umili origini, che sembra timido. Il testo, fluido e sottilmente sarcastico, racconta l'amicizia con Rapha (Bastien Ughetto), un compagno di classe che ha suscitato il suo interesse perché appartiene a una famiglia piccolo borghese, apparentemente "perfetta". Ciò che intriga Germain e Jeanne (coinvolta dal marito) è la chiosa finale del tema: 'continua'. Affascinato dallo spirito di osservazione dello studente, Germain lo stimola a continuare a scrivere. Claude si insinua abilmente in seno alla famiglia del compagno, e diventa un habitué nella bella villetta. Quindi, settimanalmente, consegna a Germain le puntate di un'avvincente cronaca voyeuristica in cui descrive i dettagli "sorprendenti" di quel contesto. Dagli episodi narrati (e mostrati visivamente) emergono i problemi lavorativi del padre di Rapha (Denis Ménochet), un impiegato entusiasta della Cina e amante del basket, che pratica con il figlio, ma anche l'attrazione (fantasie e atti) di Claude nei confronti di Esther, la madre dell'amico (Emmanuelle Seigner), una donna molto attraente, interessata unicamente alla decorazione di interni. I racconti di quella intimità "normale" (e le imprevedibili svolte del plot) appassionano Germain che sviluppa una stretta relazione con l'allievo che, a sua volta, ne è lusingato. Il professore corregge la prosa dello studente, ma lo consiglia anche su come agire praticamente e ne diventa complice di intrighi, affinché la storia narrata continui. Una vicenda scandita da un ritmo teso e seducente fino al magnifico finale.
"Blood" racconta di Joe Fairburn e il fratello Chris, due detective della polizia di una cittadina costiera dell'Inghilterra, che investigano sull'omicidio di una dodicenne che ha scosso la comunità. I sospetti cadono ben presto su Jason Buleigh contro il quale però non ci sono prove così stringenti da impedirne il rilascio dal carcere. Allora Chris e Joe si ritengono legittimati da quanto il padre (che è stato a lungo capo del Dipartimento della Polizia locale) raccontava loro sui metodi sbrigativi utilizzati dalle forze dell'ordine. Decidono così di farsi giustizia da soli salvo poi trovarsi ad indagare su se stessi.
Come a volte accade nel mondo del cinema il tempo si trova a non godere di linearità. Ecco allora che, per non meglio precisati motivi organizzativi, tutti i recensori nel mondo hanno creduto (non per colpa loro) che 1921 - Il mistero di Rookford fosse il lungometraggio di esordio di Nick Murphy che invece aveva realizzato prima Blood, rimasto sugli scaffali della produzione fino all'ottobre 2012, mese in cui è stato proiettato in Inghilterra. Ci viene così data l'opportunità di scoprire che il primo interesse dell'eclettico regista televisivo britannico nel passaggio al grande schermo è rimasto legato alla tv.
Blood è infatti la rivisitazione cinematografica della miniserie tv Conviction datata 2004 e scritta da Bill Gallagher.
Giovedì 15 agosto grande serata western a BOSS con la proiezione di "Django" di Q. Tarantino e con la cena a tema organizzata dalla cucina di BOSS. Per ripercorrere lo spirito della pellicola di Tarantino, BOSS propone al pubblico un menù ideato ad hoc.
Stati Uniti del Sud, alla vigilia della guerra civile. Il cacciatore di taglie di origine tedesca dottor King Schultz, su un carretto da dentista, è alla ricerca dei fratelli Brittle, per consegnarli alle autorità piuttosto morti che vivi e incassare la ricompensa. Per scovarli, libera dalle catene lo schiavo Django, promettendogli la libertà a missione completata. Tra i due uomini nasce così un sodalizio umano e professionale che li conduce attraverso l'America delle piantagioni e degli orrori razzisti alla ricerca dei criminali in fuga e della moglie di Django, Broomhilda, venduta come schiava a qualche possidente negriero.
Tarantino ha in mano una storia di genere che è anche un pezzo di storia americana: il western appare dunque la scelta ideale, ma è ovviamente un western che non si colloca sotto il grande cielo della tradizione, che tutto ingloba e ridimensiona, bensì dentro un teatro (Candyland), in piena continuità stilistica e tematica con il precedente immediato, Bastardi senza Gloria. Ancora sorvegliati e sorveglianti, infatti, e ancora gioco delle parti, pericoloso ed estremo scambio delle stesse, strategia della vendetta e della messa in scena.
Qui, più di prima, il piacere del cinema, di farlo così come di ammirarlo, è in ogni piega del testo: nella recitazione espansiva dei protagonisti, con le punte di diamante di Samuel L. Jackson e Di Caprio; nella potenza del dialogo (perché Tarantino sceneggiatore non è mai da meno di Tarantino regista); nell'uso della musica e degli sguardi, che ha riesumato dal cinema italiano degli spaghetti western e portato a nuovo splendore; nel gioco (la sua comparsata "esplosiva"); nella citazione omaggiante o dissacrante che sia (di Griffith, ad esempio). Tutto concorre a nutrire uno spettacolo magistrale, che si appoggia su una narrazione forte, sempre più classica e ponderosa.
Venerdì 16 agosto alle 19.30 inaugurerà ANDREA LUPORINI BTOMIC LIVE, la mostra di Andrea Luporini, giovane fotografo spezzino che da anni lavora tra studio ed eventi live. L'esposizione porterà alla BOSS Gallery uno spaccato dei lavori che il giovane fotografo ha scattato durante i numerosi concerti live al Btomic live club.
Alle 21.30 è in programma la proiezione della pellicola "Giovane e Bella" di F. Ozon. Isabelle è un'attraente studentessa diciassettenne che vive con il fratello minore, la madre e il patrigno. Dopo un'estate al mare durante la quale ha avuto il suo primo (e insoddisfacente) rapporto sessuale torna in città e inizia a prostituirsi fissando appuntamenti via internet. Guadagna molto ma non spende. Un giorno però, durante un rapporto con uno dei clienti più assidui, succede un fatto che muta profondamente il corso della sua vita.
Sabato 17 agosto alle 22 BOSS aprirà le proprie porte all'Hip Hop. Salirà sul palco Black Cracker (Ellison Renee Glenn), produttore / MC / writer FTM che divide la sua vita professionale tra New York, Berlino e Losanna. Negli ultimi anni ha collaborato con artisti quali Cocorosie, Creep, Bunny Rabbit e Grand Pianoramax. BC è conosciuto come un artista non convenzionale ed è apprezzato per come trasforma il tempo passato negli studi discografici in energetiche performances dal vivo. Il suo lavoro è stato recentemente recensito sul New York Times e su Vice Magazine.
In apertura live set di Andreea "Dreea" Pavel.
Black Cracker, di origine rumena, vive tra Berlino e New York. Ha collaborato, tra i molti, con Adidas che gli ha commissionato un mixtape che presenterà durante il concerto a BOSS.
Domenica 18 agosto alle 20 è in programma il secondo appuntamento con l'Associazione "Mistrana". E' in programma la presentazione del libro "FELA questa bastarda di una vita" a cura di Marco Zanotti con la partecipazione di Dj Federico F.
"FELA questa bastarda di una vita" è un documento imprescindibile per i fan del Black President e per gli amanti della musica nera; una lettura entusiasmante e una storia avvincente, drammatica ed emozionante, quella di un uomo che per tutta la vita ha lottato contro i poteri forti che opprimevano le libertà sue e del suo popolo; la parabola di un musicista, considerato fra i più influenti artisti africani del XX secolo, che diventa attivista e ribelle politico e si fa voce di tutti gli africani, mentre suona il suo travolgente e originale afrobeat e canta i suoi incendiari manifesti di rivolta pan-africanista. Nell'incontro Marco Zanotti, traduttore della biografia scritta da Carlos Moore nel 1982 ci guida in un viaggio approfondito del testo accompagnato da Dj Federico F (Federico Faggioni) con un ascolto guidato di parte dell'opera di Fela su vinili da collezione.
Alle 22 è in programma la proiezione del film "Se sposti un posto a tavola" di C. Raynal. Marie ed Eric si sono incontrati per caso su un treno diretto ad Avignone. Sei anni dopo è il giorno del matrimonio di Marie la quale si concede ad Eric per un veloce rapporto sessuale su uno dei tavoli della sala di ricevimento per il pranzo. È inevitabile che i segnaposti nominativi cadano. Tocca ad Eric risistemarli senza sapere in quale ordine erano stati collocati. Ciò farà sì che si trovino fianco a fianco persone per cui si era pensato a una diversa collocazione. Con tutte le conseguenze...del caso.
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