La città di Sarzana si è stretta venerdì scorso intorno a monsignor Piero Barbieri, per tutti semplicemente “don Piero”, che ha ricordato i sessant’anni “di Messa”. Il 27 gennaio 1963, infatti, anticipando di qualche mese i suoi compagni di corso (“Ma il giorno dopo ero regolarmente sui banchi di scuola in seminario”, ha ricordato nell’omelia di ieri l’altro) era stato ordinato sacerdote dal vescovo Giuseppe Stella in quella stessa basilica di Santa Maria Assunta, concattedrale della diocesi, dove è oggi parroco da quasi quarantasette anni, ed ora anche presidente del capitolo dei canonici.
Benché nativo di Tavernelle, località del comune di Comano in Lunigiana, don Piero ha vissuto quasi sempre a Sarzana, abitando con i genitori a pochi passi dalla stessa basilica di Santa Maria Assunta. E’ stato però diversi anni curato alla Spezia, nell’allora procattedrale dedicata anch’essa all’Assunta e poi studente a Roma, dove si è laureato in Liturgia con una tesi, poi pubblicata in due successive edizioni, sulla “Devozione al Sangue di Cristo nella Diocesi di Luni - Sarzana”.
A Roma, in quegli anni, ha collaborato anche con l’Azione cattolica giovani a livello nazionale. La basilica, venerdì, era piena di fedeli per la Messa di ringraziamento: don Piero ha però voluto nei primi banchi bambini e bambine del catechismo, “dialogando” con loro all’omelia come ogni domenica e spiegando, sulla base della sua storia personale, il significato e l’importanza del sacerdozio.
In mattinata era stato invece festeggiato dai confratelli in seminario, in occasione della giornata di studi dedicata a San Tommaso.