Un cammino che parte dalla Spezia, coinvolge altri spezzini del cinema, come Enzo Ungari e Enrico Oldoini per approdare alla corte dei maggiori produttori e registi italiani e stranieri. Per un autore, abituato a inventare storie, l'approccio con la realtà vera, la memoria, il vissuto è filtrato attraverso un'ottica di autenticità. Così, leggendo il libro, anche l'irraggiungibile mondo del cinema viene smontato, denudato della sua miticità. "C'era una volta il cinema" non è una vera e propria autobiografia perché non segue una narrazione lineare, ma ogni riferimento a persone realmente vissute non è puramente casuale, è voluto. Come in un film di Robert Altman, si intrecciano storie diverse, insieme a battute folgoranti, episodi gustosi e ritratti che tutti insieme potrebbero intitolarsi "Il cinema visto dal di dietro", come nessuno lo aveva mai raccontato o almeno visto con ironia e corrosiva lucidità. Di capitolo in capitolo sfilano attori, attrici, produttori, scrittori, tecnici e perfino persone comuni come la "bambina dai capelli rossi", alla quale l'autore regala una splendida partecipazione straordinaria.
Franco Ferrini non è un volto familiare al grande pubblico, avendo lavorato sempre dietro le quinte. Ma è ben più di un personaggio. È uno scrittore strepitoso. E questo è il suo film più bello, il più vero. Non potevano mancare i ricordi della città natale, i cinema spezzini, le battute in dialetto, il sarcasmo degli spezzini.
La replica dell'incontro avverrà mercoledì 24 luglio alle ore 21 alla Biblioteca Civica di Ceparana.