Secondo appuntamento per la rassegna “Monterosso un mare di libri”, giunta alla sesta edizione.
Dopo l’avvio con Gemma Calabresi, che ha registrato una grande affluenza di pubblico, al Molo del Pescatori domenica 10 luglio ore 21,30 Federico Rampini presenta i suoi due ultimi libri, “Suicidio occidentale” (Mondadori) e il nuovissimo “America: America. Viaggio alla riscoperta di un Paese” (Solferino) che si interrogano sul destino degli Stati Uniti: nazione creatrice di miti e valori o un Paese in declino e diviso al suo interno?
In “Suicidio occidentale” l’autore spiega che, “se un attacco nel cuore dell’Europa ci ha colto impreparati, è perché eravamo impegnati nella nostra autodistruzione. Il disarmo strategico dell’Occidente era stato preceduto per anni da un disarmo culturale. L’ideologia dominante, quella che le élite diffondono nelle università, nei media, nella cultura di massa e nello spettacolo, secondo Rampini, ci impone di demolire ogni autostima, colpevolizzarci, flagellarci. Secondo questa dittatura ideologica non abbiamo più valori da proporre al mondo e alle nuove generazioni, abbiamo solo crimini da espiare. Questo è il suicidio occidentale. L’aggressione di Putin all’Ucraina, spalleggiato da Xi Jinping, è anche la conseguenza di questo: gli autocrati delle nuove potenze imperiali sanno che ci sabotiamo da soli”.
Questo pamphlet è una guida per esplorare il disastro in corso, è un avvertimento e un allarme.
“America: America. Viaggio alla riscoperta di un Paese” è invece un tragitto alla riscoperta di una nazione creatrice di miti e valori ma anche di un paese in declino e diviso al suo interno. Come si spiegano la tragica sequenza delle sparatorie e assieme il record delle start-up, la scarsa disoccupazione giovanile e la migrazione interna dalla California verso la Florida? “Capire l’America – sostiene l’autore - è una sfida, oggi più che mai: ci fa velo un secolo di stereotipi costruiti da cinema e letteratura, moda e arte, musica e serie televisive. Si aggiunge la rinascita di un antiamericanismo antico e viscerale, che condiziona molti italiani.
Bisogna avere radici profonde in questa nazione – pagarci le tasse, averci mandato i figli a scuola, usarne la sanità, aver fatto il giurato in un processo, averci comprato casa e creato una società – per superare la barriera dei luoghi comuni. Le sorprese sono tante quante le Americhe, al plurale, e tutte le loro comunità etniche”.
Federico Rampini, corrispondente prima di Repubblica e ora del Corriere della Sera, che in America vive da un quarto di secolo, firma un ritratto illuminante degli Stati Uniti che enuclea i grandi e i piccoli problemi della principale società occidentale.