La Nostra Festa: è questo il nome della festa mariana di fine maggio organizzata ogni anno nella parrocchia di Nostra Signora della Salute in piazza Brin, alla Spezia. Una festa sentita e acclamata da tutto il quartiere umbertino, e non solo. Ogni anno diversi gruppi etnici partecipano alla festa animando la piazza in una vera e propria fucina interculturale.
Il parroco Don Francesco Vannini - da sempre attento al tema dell’integrazione, del coinvolgimento e dell’attenzione agli “ultimi” - e il suo gruppo di collaboratori hanno dato vita negli anni quasi a una tradizione che continua a essere un momento di grande integrazione sociale e di crescita umana. La disponibilità e l’attenzione di Don Francesco e della sua Parrocchia sono state testimoniate – anche quest’anno - dalla numerosa presenza alla festa di cittadini di nazionalità, cultura e religione differente.
Quest’anno, in occasione della Nostra Festa, oltre alle consuete celebrazioni religiose, si è svolta una cena solidale per sensibilizzare i cittadini sul tema della crisi umanitaria in Ucraina organizzata dalla Parrocchia con la partecipazione attiva della Cooperativa Sociale Mondo Aperto, la quale dal 2003 si occupa di attività orientate alla promozione dell’intercultura e all’educazione interculturale.
I cittadini stranieri del quartiere umbertino, gli ospiti dei centri di accoglienza di Mondo Aperto (provenienti da Afghanistan, Africa e Medioriente), insieme alla comunità ucraina (formata da donne residenti da anni in Italia e famiglie rifugiate giunte sul territorio nell’ultimo periodo) hanno organizzato nella sera di sabato 28 una cena solidale con prodotti tipici, musica, costumi e balli tradizionali da condividere con tutti i partecipanti in piazza.
Nei locali della Parrocchia, dalle prime ore del mattino, i partecipanti hanno cucinato insieme i loro piatti tradizionali, condividendo ingredienti, ricette, fornelli e scambiandosi consigli e curiosità culinarie e culturali, creando un clima di serenità, dialogo e amicizia interculturale. Una grande opportunità di scambio e crescita interpersonale in una parrocchia sempre aperta (fisicamente e spiritualmente) e sempre pronta ad accogliere e ascoltare i bisognosi appartenenti a qualunque cultura, etnia o religione.
