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Inaugurata sulla Morin REDAMARE, l’opera che celebra l’amore reciproco e corrisposto In evidenza

di Anna Mori - L’opera è stata donata alla città dall’artista Sabrina D’Alessandro con il contributo di San Lorenzo SpA.

L’artista Sabrina D’Alessandro ha consegnato alla città un’opera d’arte pubblica che prende il titolo da una parola antica “altrimenti smarrita”, Redamare, e che è stata installata sulla Passeggiata Morin tra due cannoni.
“E’ un’opera originale quella che oggi viene donata alla città – ha dichiarato il Sindaco della Spezia Pierluigi Peracchini - E’ un’opera profonda che Sabrina D’Alessandro ha voluto andare a riscoprire ed è attualissima. Ringrazio l’autrice e San Lorenzo, perché questo è un loro dono dal significato profondo. L’opera è installata tra due cannoni che non possono più essere utilizzati, che guardano l’orizzonte e la parola ‘REDAMARE’, amare ed essere amati. Qualcuno dovrebbe andare a ristudiare ed approfondire nel proprio cuore cosa vuol dire non fare la guerra ma donare l’amore al prossimo”.


L’artista milanese ha concluso un’importante esperienza espositiva da Ottobre 2021 a Marzo 2022, presso il CAMeC Centro Arte Moderna e Contemporanea, primo museo pubblico a dedicarle una mostra antologica. L’opera è un’installazione concettualmente ispirata alla personale dell’artista ed è intitolata Resurrezioni, Insurrezioni, Azioni 2009-2021. Il progetto è documentato dall’omonimo catalogo (disponibile al CAMeC) con prefazione istituzionale e testi critici di Pietro Gaglianò, Eleonora Acerbi e Cinzia Compalati.


Le resurrezioni cui fa riferimento il titolo della mostra sono quelle dell’URPS – Ufficio Resurrezione Parole Smarrite – ente fondato dall’artista nel 2009 con lo scopo di ricercare parole poco o per nulla usate e di riportarle all’attenzione del pubblico trasformate in opere d’arte visiva e performativa, libri e progetti editoriali. Tra queste parole c’è redamare, prediletta voce verbale riscoperta e declinata in diverse forme dalla stessa artista.


L’opera che Sabrina D’Alessandro ha consegnato alla città della Spezia è la parola redamare realizzata in acciaio corten e posta fra due antichi cannoni d’avancarica. “L’installazione – spiega l’artista – ridà vita a una parola smarrita benché utilissima alla vita sulla Terra (e sul Mare). Collocata sulla passeggiata Morin, accoglie chi arriva e chi parte dal mare con un messaggio semplice e potente: redamare. Una parola antica, rimasta invariata dal latino che significa amore reciproco e corrisposto, per cui si ama e si è redamati. Il posizionamento di questa parola tra due cannoni che hanno ormai perso la loro funzione originaria, ne amplifica il senso. L’arma non si limita a essere innocua, diventa piattaforma per lanciare un messaggio verso l’orizzonte. Senza amare non si può essere redamati. Redamare ha che fare con l’apertura, l’ascolto, contiene il miracolo della reciprocità. Un sentimento raro che ha bisogno di tornare a espandersi. Occorre mettere parole nei nostri cannoni”.


L’installazione di Sabrina D’Alessandro sulla passeggiata Morin è un vero e proprio monumento al verbo redamare, che edificandolo ne sancisce la rinascita. “Le parole muoiono se dimenticate – conclude D’Alessandro – ed è questo oblio che cerco di contrastare attraverso il mio lavoro con l'Ufficio Resurrezione. Avere negli occhi, giorno dopo giorno, una parola perduta, le può permettere di tornare a far parte di noi”. 


La realizzazione e installazione di Redamare si devono al supporto di Sanlorenzo S.p.A., già main sponsor del Padiglione Italia alla Biennale Arte 2022 di Venezia, azienda la cui produzione nautica è da sempre contraddistinta dal connubio fra progettazione, arte e design e da una radicata ed innovativa sensibilità in questo ambito.


“Questo aiuto verso la cultura qui alla Spezia, verso un altro evento d’arte  – ha dichiarato Sergio Buttiglieri, Style Director di San Lorenzo SpA – fa parte di tutto un processo coerente che San Lorenzo ha messo in moto da anni. Non a caso San Lorenzo è forse l’unico cantiere navale presente nei momenti più importanti dell’arte contemporanea nel mondo. Siamo gli unici ad essere dentro all’Art Basel, sia a Miami, sia a Basilea che a Hong Kong, siamo patron del Guggenheim di Venezia. Riteniamo che la qualità del lavoro di questo nostro cantiere che è ormai diventato il secondo cantiere navale al mondo, si arricchisca portando anche un contributo all’eccellenza del territorio. E questa scultura è particolarmente affascinante, è un bellissimo pensiero verso il linguaggio. La qualità del nostro lavoro si arricchisce anche attraverso queste operazioni. Siamo orgogliosi di dare una mano alla città della Spezia da cui arrivano migliaia di persone che lavorano per noi”.

 

Le opere di Sabrina D’Alessandro, cui l’Enciclopedia Treccani ha dedicato negli anni diversi approfondimenti, l’ultimo nel 2020, sono state esposte in Italia e all’estero, edite, tra gli altri, da Rizzoli (Il Libro delle Parole Altrimenti Smarrite, 2011 e Accendipensieri, 2021) e la Domenica del Sole24Ore (Dipartimento Parole Imparavolate, 2016-2017), mandate in onda da Sky Arte (Divisione Mutoparlante, 2016). Così il pluriennale lavoro di ricerca e divulgazione dell’artista milanese ha creato un nuovo connubio tra arte e lessicografia, contribuendo in modo sostanziale a ispirare l’interesse per il tema delle parole rare o in via di estinzione, oggi sempre più diffuso in ambito accademico, editoriale, mediatico.


Prima dello svelamento dell’opera, l’artista ha voluto onorare la resurrezione della parola ‘redamare’ con una vera e propria cerimonia, pronunciando queste parole: “Questa non è una cerimonia ordinaria, ma una ordinaria cerimonia dell’URPS, Ufficio Resurrezione Parole Smarrite, Ente preposto al recupero delle parole smarrite, benché utilissime alla vita sulla terra. Siamo qui riuniti per resuscitare un verbo che sembra contenere il mare. Per secoli relitto sepolto in libri antichi, da oggi ritorna a vivere su questi ameni lidi. Le parole muoiono se dimenticate, ed è a tal pro che dedichiamo loro un memoriale. Cinque quintali di acciaio e due cannoni per non dimenticare, che se si vuole essere amati occorre amare. Rito di Resurrezione 12 bis, comma 522. Redamare, infinito presente, amare ed essere amati”.

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