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Al CAMeC “Jacques Toussaint, Arte e design nel Golfo dei Poeti” In evidenza

di Anna Mori - Presentato il catalogo sul progetto espositivo dell’autore in corso fino al 13 marzo


E’ stato presentato al CAMeC – Centro Arte Moderna e Contemporanea della Spezia, il catalogo che documenta il grande progetto espositivo in corso fino al 13 marzo dal titolo “Jacques Toussaint. Arte e design nel Golfo dei Poeti 1967/1987”, a cura di Giosuè Allegrini e Marzia Ratti, con circa sessanta opere dell’artista-designer francese, residente in Italia ormai da più di cinquant’anni, testi critici dei curatori e una conversazione fra l’artista e il figlio Jacques Heinrich.


L’autore ha conosciuto Lerici prima come turista, poi si è innamorato del luogo e lo ha scelto quale dimora per circa un ventennio, tra gli anni Sessanta e Ottanta, attratto dal vivacissimo clima culturale del borgo, frequentato da personalità della cultura e dell’arte come Attilio Bertolucci, Valentino Bompiani, Silvio Coppola, Vico Magistretti, Giorgio Soavi, Mario Spagnol, Mario Soldati.


L’esposizione è il primo evento di una trilogia che l’autore dedicherà ai luoghi significativi e importanti del periodo della sua vita trascorso in Italia. “Quando ho avuto il piacere di incontrare e conoscere Jacques Toussaint, ho pensato che si dovesse raccontare la sua storia – commenta Marzia Ratti curatrice della mostra – Il legame tra il nostro golfo e le presenze artistiche, è un pellegrinaggio che parte dall’800. Ho pensato a Jacques come ad un anello di questa catena nei tempi contemporanei. Costruire una mostra non vuol dire trovare idee, ma selezionare e scegliere. Come raccontare vent’anni di storia in quattro stanze? La guida dell’autore è stata fondamentale nella scelta delle opere e nel costruire una mostra per salti logici, ma che dà conto della sua duplice anima di artista e designer”.


L’esposizione parte dagli anni della scuola parigina, si concentra poi in particolare sulla prima mostra di arte e design dal titolo “Le due realtà”, organizzata da Toussaint e altri artisti al Castello di Lerici nell’estate del 1969. Una mostra molto innovativa, un originale confronto dialettico tra l’uso della tecnologia e quello dei nuovi materiali che le ricerche industriali stavano mettendo a disposizione del mondo della produzione e anche delle arti.


Ma Toussaint non è solo artista ma anche Designer. Dopo le prime mostre in Francia e in Italia, iniziò ad interessarsi anche al design del mobile e per diversi anni è stato consulente per alcune importanti società di arredamento, come Bernini, Interflex e Matteo Grassi; per quest’ultima sviluppò una linea di prodotti e divenne art director. Alla fine del 1985 creò il marchio Atelier quale sintesi delle sue precedenti esperienze, con il fine di produrre progetti affidati a designers emergenti, come Hans-Peter Weidmann, Wolfgang Laubersheimer, Hannes Wettstein, o più affermati come Toshiyuki Kita, Ross Littell e Verner Panton. Con Atelier si dedicò inoltre alla riedizione di progetti firmati da maestri di livello internazionale come Alvar Aalto, Alfred Roth, Werner Max Moser, Hans Georg Bellmann e Giuseppe Terragni.


«Designer ma che vede l’oggetto-scultura – precisa il co-curatore Giosué Allegrini – non deliberatamente immerso in uno spazio di azione, bensì come immagine e concetto razionale che si confronta con lo spazio circostante innescando con esso profonde relazioni e interdipendenze espressive. La geometria non è utilizzata in termini di razionalità strutturale, ma intuitivamente per esprimere energie, memorie e suggestioni spaziali e ambientali». Il visitatore può approfondire la produzione di design che Toussaint progettò e rese famosa in quegli anni, dalla sedia a cui diede il nome di “Golfo dei Poeti” in profilati di alluminio e cuoio cucito con impunture secondo la tecnica della selleria, al tavolo Pontile, ispirato all’imbarcadero di Lerici che l’autore poteva contemplare ogni mattina dall’ampia vetrata della sua casa in salita Arpara. Dunque tecnologia e tradizione insieme, un oggetto che deve spostarsi lungo il tempo senza invecchiare, legato anche ad una connotazione territoriale.
Sono presenti inoltre lavori artistici realizzati nell’atelier ligure, che documentano il rapido passo compiuto da Toussaint in direzione di una ricerca geometrica e segnica, caratterizzata dalla presenza del blu, anch’esso collegabile alle suggestioni maturate nell’ambiente ligure.


Per offrire la possibilità di valutare l’iter creativo di Jacques Toussaint, sviluppatosi in più di cinquant’anni di lavoro, i curatori e l’autore stesso hanno voluto inserire in chiusura un intervento artistico significativo dello spirito attuale di ricerca, che si fonda sulla volontà dell’autore di sottrarre la sua proposta ad una mera osservazione da parte del pubblico per renderlo a sua volta partecipe e protagonista. A partire dagli anni 2000 Jacques Toussaint ha deciso di progettare mostre in relazione con i luoghi, dove ogni esposizione è un evento esclusivo grazie anche ad un’opera unica che si unisce a quei luoghi. Varcata la soglia di uno spazio immersivo di narrazione che traguarda tempo, culture e nazioni, il visitatore può sostare in una installazione site specific, che gli consente di concentrarsi sui propri pensieri e su se stesso. Accompagnata dall’evocativo titolo “Souvenirs de la terre”, composta da elementi illuminanti al neon blu e una proiezione video, suggerisce una presa di posizione portatrice solo di ricordi positivi. Un modo discreto e personale di Toussaint di prendere le distanze dalla propria realtà per non imporre la sua una visione del proprio mondo, ma facendo diventare l’osservatore il protagonista sviluppando, grazie alla soggettività, un proprio punto di vista.


L’esposizione, promossa dal Comune della Spezia e prodotta dal CAMeC con la collaborazione di Piccolo Museo del progetto e Kumo Design, sarà visitabile fino al 13 marzo 2022, da martedì a domenica dalle 11.00 alle 18.00. ngresso intero euro 5, ridotto euro 4, ridotto speciale euro 3,50.


Per informazioni: tel. +39 0187 727530, Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo., http://camec.museilaspezia.it 

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