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"Ottantanove", agli Impavidi la rivoluzione francese vista da Frosini e Timpano

Il 10 e l'11 febbraio.

Una scena dello spettacolo Una scena dello spettacolo Foto di Ilaria Scarpa

Si parla della Rivoluzione Francese che tocca e cambia tutta l’Europa fondando il mondo in cui viviamo e cosa ne è rimasto dopo 230 anni nel nuovissimo lavoro dal titolo Ottantanove, in scena al Teatro degli Impavidi giovedì 10 e venerdì 11 febbraio - produzione Teatro Metastasio di Prato - di e con Elvira Frosini e Daniele Timpano, affiancati in scena da Marco Cavalcoli, per la prima volta a Sarzana (in collaborazione con la decennale rassegna spezzina Fuori Luogo dove sono ormai di casa) con la loro scrittura affilata e spietatamente ironica (premiata con la menzione Franco Quadri al Premio Riccione 2019) pronti ancora una volta a scandagliare e a smascherare l’apparato culturale occidentale con tutti i suoi simboli e le sue retoriche fino ad arrivare all’osso dei suoi miti fondativi.

Spiegano gli autori Elvira Frosini e Daniele Timpano: "Ottantanove non vuole raccontare una storia, o la Storia, ma immergersi in un mito fondativo, nei materiali culturali che lo hanno prodotto e che questo ha prodotto a sua volta. L'attuale crisi della Democrazia vista in rapporto con la Rivoluzione francese e con il 1989, la fase che apre la nostra epoca, oggi che il concetto stesso di rivoluzione sembra aver perso concretezza, anche se non un suo fascino rétro. Il nostro è uno sguardo da italiani, da cuginetti d'oltralpe, lo sguardo dei parenti poveri, meno evoluti, da liberare e civilizzare. La rivoluzione francese non l'abbiamo fatta noi. Anzi. L'abbiamo in parte subita. La Rivoluzione si intreccia con la nostra storia e con l'avvio del nostro stesso mito fondativo, il Risorgimento: il tricolore italiano nasce il 7 gennaio del 1797 in piena Repubblica Cispadana controllata dai francesi. Ma il nostro è anche uno sguardo da europei occidentali, perché nonostante tutto siamo gli eredi della Rivoluzione. Le nostre democrazie, l'Europa di oggi, tutto il mondo in cui viviamo è stato fondato allora".

"Il nostro - proseguono - è quindi uno sguardo dall'Europa, che è un'entità contraddittoria, in evidente crisi politica e democratica, ma che continua a proclamare come suoi fondamenti identitari i diritti civili, la sovranità popolare, la cittadinanza, le libertà di stampa, riunione, culto, associazione, la democrazia. Concetti nati durante la Rivoluzione e in essa già traditi, ancora oggi sbandierati e utilizzati in qualunque discorso pubblico europeo, nonostante suonino ormai svuotati di senso, di sostanza, come gusci vuoti lasciati sulla spiaggia. Cose nate allora la cui carcassa ci ritroviamo oggi tra i piedi, ma svuotata di ogni contenuto, come le mummie imbalsamate degli egizi, con tutti gli organi chiusi in un vaso canopo - la milza, gli intestini, il cuore, il fegato - e la vuota forma del corpo glorioso che fu, tuttora affascinante e persistente come un deodorante, ormai definitivamente morta. Che fine ha fatto, non diciamo la vita, ma almeno il canopo?"


Giovedì 10 e venerdì 11 febbraio 2022 - ore 20
Teatro degli Impavidi – Sarzana

Ottantanove
drammaturgia e regia Elvira Frosini e Daniele Timpano
con la collaborazione artistica di David Lescot
con Marco Cavalcoli, Elvira Frosini, Daniele Timpano
Spettacolo in abbonamento

 

Per info e prenotazioni: 3464026006 o Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Biglietti acquistabili presso Teatro degli Impavidi, IAT Sarzana.
Nuovi orari biglietteria Teatro degli Impavidi: da martedì a sabato (escluso il venerdì) ore 09.30 – 12.30 – il giovedì anche al pomeriggio: dalle ore 15.30 alle 18.30.

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