Il CAMeC dal 28 ottobre al 27 febbraio 2022 ospiterà la mostra “Arte e design nel Golfo dei Poeti”, la sorprendente mostra di Jacques Toussaint, l’artista francese innamorato dell’Italia, dove risiede da oltre 50 anni, ed in particolare del Golfo dei Poeti. Già perché l’artista ha un forte legame con il nostro golfo, in particolare con Lerici dove nel 1969 ha organizzato la mostra di arte e design “Le due realtà” nel castello di Lerici.
“Questo è un dono alla città che ci fa riflettere, di un periodo significativo in cui l’artista ha vissuto nel nostro territorio – ha sottolineato il sindaco della Spezia Pierluigi Peracchini – È importante poter riflettere su arte e design, sull’utilizzo innovativo dei materiali e le tecnologie che cambiano, un viaggio nel tempo tramite la cultura e l'arte che ci aiuta a capire dove si potrebbe andare”.
“Toussaint è un francese italianizzato, che si è innamorato del nostro golfo ed ha deciso di stabilirsi qui tra fine anni 60 e il 1981– così Marzia Ratti, co-curatrice della mostra - È un’artista molto attivo, era impossibile documentare un passaggio di 50 anni di un artista così prolifico che continua nella sua ricerca, questa mostra cerca di riassumerlo partendo da Lerici. Toussaint non è che uno degli ultimi che testimonia la capacità di attrazione profonda del nostro territorio. Come tanti artisti del 900 inizia con il figurativo, ma si avvicina alla rivoluzione dell’astrattismo”.
Sono diversi i richiami al Golfo dei Poeti visibili all’interno della mostra come il tavolo “Pontile”, ispirato all’imbarcadero di Lerici che l’artista poteva contemplare ogni mattina dalla vetrata della sua casa in salita Arpara. Un viaggio attraverso le sue opere e la sua geometria che si potrebbe definire poetica, come ha evidenziato Giosuè Allegrini, co-curatore della mostra: “Arte e design in Toussaint rappresentano due facce della stessa medaglia. Potremmo definirlo un Homo Novus rinascimentale perché nelle sue opere convivono sia l’elemento razionale, legato alla logica aristotelica, sia l’aspetto ideale e simbolico”.
