La mostra dal titolo sorridente e autoironico propone, attraverso ricami, fotografie, materiali specchianti e metallici, disegni su carta, sculture e video, cinque modi differenti di interpretare l'universo femminile da parte di cinque donne diverse per nazionalità ed esperienze di vita: Maimuna Galgano, Melina Mulas, Antonella Ortelli, Carla Sanguineti, Lorella Zanardo.
Le cinque artiste cercano i valori propri del femminile in un panorama di mercificazione o negazione del corpo delle donne, in occidente come in oriente: Maimuna Galgano, pakistana, lavora sui temi della lapidazione e dell'uccisione delle donne mentre Melina Mulas, ritraendo le monache e le amale tibetane, è interessata a comporre la dicotomia maschile/femminile in una dimensione spirituale. Lorella Zanardo denuncia la mercificazione del volto e del corpo delle donne nel contesto sociale e comunicativo attuale. Carla Sanguineti esplora il tema delle immagini e degli archetipi del femminile nell'immaginario individuale, nella letteratura e nell'arte.
Antonella Ortelli , nei suoi disegni, parla di una ricerca che non conosce fine.
E' stato l'impegno sociale e politico, a unire queste artiste in una ricerca che è diventata anche artistica: Maimuna opera nel Movimento per l'emancipazione della donna in Pakistan e espone continuamente se stessa e la sua famiglia a rischi e possibili ritorsioni; Antonella Ortelli lavora da vent'anni nel Carcere di san Vittore con le donne a altri artisti all'interno del Progetto Casina: Carla Sanguineti è da sempre impegnata nei movimenti per i diritti civili e delle donne e nell'antimilitarismo; Melina Mulas cerca modelli alternativi di vita creati da donne e artiste e Lorella Zanardo porta avanti ormai da anni la sua denuncia in tutte le scuole italiane e ovunque la chiamino.
Questa esposizione segna il primo momento del progetto Donne che parlano di donne, ideato e iniziato alla Spezia, alla Palazzina delle Arti, a cura di Marzia Ratti e Cinzia Compalati.
L'Amministrazione comunale di Lerici e il Consorzio Castello sono ben lieti di poter ospitare una mostra di tale livello poiché emergono dalle opere delle cinque artiste sensibilità, emotività e delicatezza ben condensate in una tematica difficile da trattare.