Si tratta di un'artista che ha lasciato il segno in Liguria e soprattutto nella provincia spezzina. Nato alla Spezia nel 1920 e deceduto a Sarzana nel 2008, il comune ha organizzato questa mostra insieme con al collaborazione con l'Archivio Gian Carozzi e l'esposizione è stata curata da Lara Conte e Andrea Marmori, l'allestimento, invece è stato opera di Emanuele Matera. L'evento sarà fuiribile da domani 17 luglio fino al 10 ottobre negli spazi della Fortezza firmfede, che ospitano uno dei pittori locali del dopoguerra, ma la cui fama arriva fino all'Europa, grazie all'esperienza francese che lo ha formto artisticamente.
Gian Carozzi era un artista spazialista, rappresentativo dell'arte del '900 e uno dei protagonisti dell'arte italiana del dopoguerra. Vincitore nel 1949 del Premio del Golfo della Spezia con l'opera "Metamorfosi della Grotta Azzurra". Poco dopo si trasferisce a Milano, dove diffonde ulteriormente lo spazialismo, che caratterizza le sue opere, per poi volare a Parigi, dove rimarrà per circa 20 anni. conclusa l'esperienza francese rientra a Sarzana negli anni '80. ll suo è stato un cammino solitario, dove l'artista si è dedicato alla ricerca e all'indagine sulla pittura del suo tempo, che oltrepassa i confini tra astratto e figurativo. Carozzi è espressione di un cammino verso una rivisitazione dell'arte stessa: una vera e propria smaterializzazione, per giungere a un'arte che integri colore, suono, il moviento e lo spazio.
Insomma la mostra sarzanese ripercorre la sua evoluzione con l'esposizione delle sue opere principali all'interno delgi spazi della Fortezza Firmafede ed è stata inaugurata oggi con la presenza del sidnaco Cristina Ponzanelli e i curatori ell'Archivio Gian Carozzi. "La mostra è per me un sogno che si realizza: è importante valorizzare questi artisti straordinari e un nostro sarzanese - dichiara il sindaco Cristina Ponzanelli - è un progetto che abbiamo iniziato nel 2020, e oggi è stato reso possibile grazie alle persone che sono qui". La figlia dell'artista Giulia Carozzi: "L'anno scorso dopo la presentazione del volume il sindaco Ponzanelli ci ha creduto e siamo qui oggi. Le opere sono uscite dall'Archivio e sono qui fruibili dal pubblico".
La moglie dell'artista Maria Antonietta Carozzi: "Gian ci ha lasciato nel 2008: era un desiderio poter onorare il lavoro che ha fatto, e oggi è realtà". Lara Conte, studiosa dell'artista e curatrice della mostra: "Il lavoro nasce da un riordino dell'archivio delle sue opere iniziato dopo la morte dell'artista, ovvero da dove abbiamo iniziato a studiare l'arte di Carozzi". Finita la conferenza stampa Andrea Marmori ha guidato i presenti per un'introduzione alla mostra all'interno degli spazi della Fortezza Firmafede.