Il 20 luglio all'Anfiteatro Romano di Luni appuntamento con Lella Costa in "INTELLETTO D'AMORE - Dante e le donne" (scritto da Gabriele Vacis con Lella Costa. Regia di Gabriele Vacis).
Nella divina commedia i personaggi femminili non sono molti. Ma quelli che ci sono, sono determinanti. Basti dire che ad accompagnare Dante nel paradiso è una donna: Beatrice. Scelta coraggiosa, perché la donna, in questo modo, assume un ruolo sacerdotale, guida spirituale che precede un uomo nel cammino verso la salvezza. Uno scandalo per il medioevo del sommo poeta. Ma anche oggi, in fondo. Il racconto scritto da Gabriele Vacis e Lella Costa sceglie alcune tra le donne di Dante e le fa parlare direttamente al pubblico, in modo confidenziale, da prospettive “insolite”. Naturalmente c’è Beatrice, ideale dell’amore puro del poeta, ma anche di tanta gente da settecento anni in qua. E poi c’è Francesca che finalmente ci spiegherà perché Dante l’ha mandata all’inferno insieme al suo Paolo. Ci sarà Taibe, la prostituta delle Malebolge, costretta ad annaspare nel letame per un motivo ben diverso da quella che è stata la sua “professione”. E Gemma Donati, la moglie del poeta, madre dei suoi figli, che spiegherà come si convive con l’ideale amoroso di tuo marito, se non sei tu. La narrazione delle protagoniste della vita artistica e privata del poeta si muove tra gioco e ironia, tenendosi sempre fedele al vero storico e alla larga dalla parodia. Gabriele Vacis
Il giorno successivo, il 21 luglio, alla Necropoli di Cafaggio (Ameglia) Vittoria Puccini in “Beatrice, Da cielo in terra a miracol mostrar” I Cameristi del Maggio Musicale Fiorentino musiche di M. Ravel e C. Debussy.
Con questo reading musicale si delinea il racconto di uno tra i più grandi amori letterari di ogni tempo, quello tra Dante Alighieri e Bice Portinari. Un amore che nasce da uno sguardo, vive di parole, attraversa la lontananza e vince la morte, ispirando la Divina Commedia, capolavoro imperituro. Come si può continuare a scrivere quando la morte ti ha sottratto la tua Musa? È questo l’interrogativo che, l’8 giugno 1290, tormenta Dante Alighieri davanti alle spoglie di Beatrice Portinari. Da quel momento tutto cambierà: la sua vita come la sua poesia.
Tramite la voce di Beatrice ripercorriamo le strade di Firenze, riviviamo le vicissitudini di un amore segnato dal destino, il primo incontro e l’ultimo sguardo, la passione in virtù della quale Dante ha avuto ispirazione e fama. Alle pagine di Bianca Melasecchi fanno da contrappunto le parole dello stesso Dante che, modernissimo come sempre, ci presenta il ritratto di una donna incredibilmente forte, consapevole della sua bellezza ma anche dotata di grande intelligenza, gentilezza e nobiltà d’animo. È un Dante intimo, rivelato anche nella sua fragilità, in tutta la sua umanità: lacerato dall’amore, tormentato dall’ambizione, ardentemente contemporaneo.
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