Raccontare la storia e i misteri di un luogo, sia esso un castello, un’antica dimora o un luogo abbandonato al proprio destino. Raccontare e promuovere i tesori del nostro territorio.
Questo è l’obiettivo di HMR, History and Mistery Research, progetto nato a Piacenza che però annovera ricercatori in tutto il nord Italia. HMR mira alla valorizzazione del nostro patrimonio artistico, storico, architettonico e letterario attraverso un’accurata opera di ricerca e documentazione. Il tutto con un occhio di riguardo alle leggende e ai misteri che arricchiscono la storia del nostro paese.
HMR sarà alla Fortezza di Sarzanello sabato 3 e domenica 4 luglio per una ricerca dalla doppia anima. Da una parte raccontare il passato e il presente della struttura, dall’altra sondare l’aspetto più misterioso del forte. Il tutto finalizzato alla produzione di un documentario che troverà spazio sui canali social dell’associazione, canali seguiti anche all’estero da appassionati di tutto il mondo.
“Storia e mistero si fondono sempre, pensiamo alle tante leggende che ammantano i nostri castelli. È proprio questa la base su cui si fonda l’attività di HMR: raccontare la storia, senza dimenticare l’antropologia, il folklore e la letteratura”, commenta Marcello Chichinato, presidente dell’associazione.
Nella pratica, HMR si reca all’interno di un edificio, castello o dimora storica con l’obiettivo di produrre veri e propri documentari. In questo senso risulta estremamente preziosa la collaborazione con il Cineclub “G. Cattivelli” di Piacenza a cui l’associazione è affiliata: “Insieme al Cineclub saremo in grado di creare prodotti di elevata qualità, appetibili per convegni, incontri, conferenze in tutta Italia. In altre parole, promozione”.
Come si effettua una ricerca sul mistero? “Solitamente si utilizza il termine ‘paranormale’, ma noi preferiamo parlare di fenomeni difficilmente spiegabili, fenomeni per i quali anche la scienza attualmente fatica a trovare una giustificazione razionale. Lo facciamo partendo dalle leggende del territorio, dai racconti dei residenti, dal folklore locale. Ma soprattutto lo facciamo partendo da un’impostazione assolutamente scettica, anche se con mente sempre aperta. E infine, lo facciamo senza lasciarci andare a suggestioni, affidandoci a strumentazioni tecnologiche che nel corso dei decenni si sono rivelate efficaci in questo ambito di ricerca”.