Il pubblico ha atteso a lungo fremente l'arrivo del critico, intrattenuto da un'ampia prolusione del professor Giuseppe Benelli presidente dell'Accademia. Sgarbi, appena giunto, ha preso il microfono ed ha subito conquistato i presenti con il suo eloquio fluente e seducente, privo di fronzoli e di retorica, diretto e coinvolgente. Egli ha ricordato, alla presenza della signora Lia, dei figli e degli altri parenti, la persona dell'ingegnere e la lunga conoscenza che li aveva uniti, da qui ha tratto spunto per sottolineare l'importanza ed il ruolo sociale della figura del collezionista d'arte nel nostro Paese.
Nel celebrare l'apertura culturale di Amedeo Lia, la sua capacità di costruire una collezione che spazia, con importanza, attraverso diversi periodi ed aree artistiche, dalle radici del Rinascimento fino al periodo Barocco, il critico ha incuriosito ed intrigato il pubblico, avvicendando episodi ed aneddoti su comuni conoscenze con ricordi di incontri ed amicizie, non omettendo le proprie avversioni personali nel campo dell'arte e della cultura. Sgarbi ha sottolineato la rilevanza della donazione non solo per la città della Spezia, ma, più in generale, per la cultura italiana, che deve essere fiera di annoverare fra i suoi concittadini un mecenate di tale levatura.
Terminata la lunga conferenza, protrattasi ben al di là del previsto grazie alla piena disponibilità del critico, Vittorio Sgarbi, circondato dai presenti che entusiasti gli manifestavano simpatia ed affetto, è riuscito con difficoltà a conquistare l'uscita, dopo aver firmato il registro d'onore dell'Accademia Capellini.
L'Accademia vuole testimoniare la propria gratitudine verso Vittorio Sgarbi, che è riuscito a onorare con autorevolezza e con la franchezza che gli è propria la persona dell'ing. Amedeo Lia e sottolineare il rilievo del suo contributo culturale alla nostra comunità. Allo stesso modo, l'Accademia ringrazia il numeroso pubblico per l'affluenza e la calorosa partecipazione.