Mara Baronti ha affascinato il pubblico narrando la storia di Sharazade e altre novelle tratte da "Le mille e una notte". Marco Dallari ha svelato il valore della narrazione come pratica di cura, sottolineando il ruolo che i libri di figure e gli albi illustrati hanno nello sviluppo della creatività dei bambini. "La cura è un aspetto universale della vita umana, dall'esperienza di qualcuno che si prende cura di noi comincia il senso dell'esserci e si costituisce una dimensione originaria dell'educare", ha affermato Dallari, che ha così proseguito: "La narrazione, dove il linguaggio delle parole è arricchito dalle tonalità affettive della corporeità, dà luogo ad uno dei momenti di più autentica e intensa relazione di cura: come nell'esperienza di allattamento, del cambio, delle coccole, la relazione narrativa non è semplicemente data al piccolo ma co-costruita nella relazione adulto-bambino". "Se leggiamo bene ai bambini, essi diventano bravi lettori", e "l'adulto che non legge e non conosce storie è un vero portatore di handicap", ha concluso Dallari. L'incontro, introdotto dall'assessore alle Politiche sociali del Comune Andrea Stretti e dal presidente di Mediterraneo Giorgio Pagano e coordinato dalla responsabile del Coordinamento delle Scuole dell'Infanzia e degli Asili Nido del Comune Lucia Castiglia, ha visto la presenza di molte insegnanti delle Scuole dell'Infanzia e degli Asili Nido e di insegnanti e studentesse dell'indirizzo Socio-psico-pedagogico del liceo Mazzini. Nel dibattito si è più volte sottolineata la necessità che i bambini non siano solo spettatori della Tv, ma co-protagonsti con gli adulti della lettura, perché essa porta a un'avventura unica e mai scontata e costituisce un luogo educativo ineludibile, che non va assolutamente perduto.