Il premio, nato da un' idea di Paola Settimini e organizzato dal Comune della Spezia, vuole rendere omaggio al baritono spezzino Emilio Bione (1882 - 1957), nostro illustre e generoso concittadino che, oltre ad aver portato il nome della Spezia nei più prestigiosi teatri, si è sempre contraddistinto per la sua generosità verso le strutture dei reparti di Medicina e Chirurgia dell'Ospedale Civile cittadino.
Una serata dal programma ricco ed emozionante che oltre alle premiazione dei vincitore proporrà alcuni momenti musicali. I premiati sono musicisti che si sono particolarmente distinti nella loro attività artistica e sono stati scelti da una commissione scientifica formata dal professor Roberto Danese del prestigioso Rossini Opera festival, dal direttore del Conservatorio G. Puccini della Spezia Federico Rovini, dal professor Luciano Bonci dell'Istituto "Cardarelli", da Alessandro Maggi direzione artistica del teatro Civico e dal Maestro Sergio Chierici dell'Unione Corale Spezzina.
I premiati della pima edizione del Premio Bione sono:
Claudio Orazi - Sovrintendente del Teatro Carlo Felice
Già sovrintendente e direttore artistico del teatro Sferisterio di Macerata, del Teatro delle Muse di Ancona e della Fondazione Arena di Verona (dal 2002 al 2008). Per lui inoltre il ruolo di consulente del ministero agli Affari esteri per l'organizzazione tecnico-artistica e la realizzazione dei festival europei di musica, teatro e danza. Fino al 2019 è stato Sovrintendente del Teatro lirico di Cagliari, ponendo Cagliari e la Sardegna al Centro di un ampio progetto culturale e lasciando un Teatro lirico efficiente, con un bilancio positivo, un'istituzione che ha aumentato notevolmente la sua presenza nelle scuole, ha accolto studenti di ogni ordine e grado, ha perseguito politiche di radicamento sul territorio, ha dialogato con istituzioni e associazioni locali, è considerata a livello nazionale un esempio di efficienza amministrativa.
Marco Guidarini - Direttore d'orchestra
É uno tra i più noti direttori d'orchestra della sua generazione. Conta nel suo repertorio oltre settanta titoli operistici più di duecento lavori sinfonici, oltre ad una vasta produzione discografica. Affianca ad una alta formazione musicale di alto prestigio gli studi umanistici. Profondamente influenzato dalla vicinanza di Claudio Abbado, debutta come direttore assistente di John Eliot Gardiner. Da qui una carriera sul podio dei maggiori teatri del mondo: dal Metropolitan di New York alla Scala di Milano, dall'Opera di Sidney al Bolshoi di Mosca. Chevalier deus Arts et des Lettres del Ministero della Cultura francese e Cavaliere dell'Ordine della Stella della Repubblica Italiana.
La soprano Margherita Guglielmi - Voce Femminile: (soprano)
Originaria di Fezzano, esordì nel 1964 sul palco del Teatro Bolshoi quando la Scala di Milano portò a Mosca la Lucia di Lamermmor diretta da Nino Sanzogno. Fu un successo incredibile ed è è stata una cantante apprezzata in tutti i teatri del mondo: Tokyo, Lima, Cannes, Tblisi, Sofia, Bilbao, negli Stati Uniti e ha conosciuto tutti i mostri sacri della lirica: Di Stefano, Corelli, Gavazzeni, Giauriov, Cappuccilli, Pavarotti, Freni. Oggi viene invitata a importanti Accademie, Università e Fondazioni a tenere convegni, collabora col Conservatorio di Milano ed è stata chiamata a insegnare canto in Giappone.
Il baritono Sergio Bologna -Voce maschile
Nato a Carrara, si diploma presso il Conservatorio G. Puccini di La Spezia. Nel 1996 vince i concorsi "Citta di Roma" e "Iris Adami Corradetti" di Padova e nello stesso am o debutta a Roma quale Figaro ne Il barbiere di Siviglia, ruolo ripreso decine di volte in Italia e all'estero e con cui nel 2003 ha fatto il suondebutto al Teatro dell'Opera. Il suo repertorio belcantista abbraccia dapprima i ruoli donizettiani, successivamente affronta anche ruoli pucciniani e verdiani. Nel suo repertorio non mancano Bellini e il teatro contemporaneo.
Il pianista Paolo Restani - Premio alla Carriera
Nato alla Spezia nel 1967, talento precoce, ha dato il suo primo concerto a 12 anni. Dopo il debutto in recital nell'83 all'Accademia Nazionale di Santa Cecilia a Roma, viene scritturato dai maggiori teatri italiani. Nel corso dell'ormai quarantennale attività concertistica internazionale, innumerevoli le sue partecipazioni solistiche con orchestre d'Europa, America e Australia. Tra i direttori: Roberto Abbado, Gerd Albrecht, Piero Bellugi, Christian Benda, Yoram David, Vladimir Delman, Claus Peter Flor, Heiko Mathias Forster, Lu Jia, Lothar Koenigs, Gerard Korsten, Julian Kavatchev, Gustav Kuhn, Uroš Lajovic, Yoel Levi, John Nelson, John Neschling, Gunter Neuhold, Daniel Oren, Massimo Pradella, Donato Renzetti.
Riccardo Muti lo dirige, nel Giugno 2004, con l'Orchestra Filarmonica della Scala nel Concerto nr. 2 di Liszt e, nel 2008, nella produzione sinfonica Lélio ou Le Retour à la vie op. 14b di Berlioz accanto a Gérard Depardieu, l'Orchestra Luigi Cherubini, l'Orchestra Giovanile Italiana, il Konzertvereinigung Wiener Staatsopernchor.
Prestigiosi anche i festivals in cui è regolarmente ospite.
Oltre alla carriera solistica, si dedica a collaborazioni cameristiche e teatrali, e il suo repertorio spazia da Bach ai contemporanei. La dedizione all'opera di Liszt lo rende uno dei suoi maggiori interpreti.
La serata sarà condotta da Claudia Bertanza da Roberto Bocchi e aperta dal saluto del vice Sindaco Genziana Giacomelli:
Programma:
I primi ad esibirsi saranno Emma Longo al flauto traverso e Nicola Sciarpa al pianoforte studenti del Conservatorio G. Puccini della Spezia.
Premiazione di Margherita Guglielmi (soprano)
Sara Nastos (mezzosoprano) interpreta L. Bernstein, "I am Easily Assimilated", dall'Opera Candide
Collaboratore pianistico: Marco Podestà
Premiazione Sergio Bologna (baritono)
Sergio Bologna (baritono) interpreta "Largo al factotum" (Il barbiere di Siviglia, G. Rossini) e "Cortigiani vil razza dannata" (Rigoletto, G. Verdi)
Collaboratore pianistico: Marco Podestà
Premiazione Marco Guidarini, direttore d'orchestra
Emily Monteiro e Elena Tutunaru (voci bianche, Scuola della Voce di Sara Nastos) interpretano "Vedrai miracoli" dal film "Il Principe d'Egitto"
Collaboratore pianistico: Marco Podestà
Premiazione Claudio Orazi, Sovrintendente del Teatro Carlo Felice di Genova
Premio alla Carriera Paolo Restani (pianista)
Paolo Restani esegue:
Sergej Rachmaninov
Preludio op. 32 nr. 10 in si minore (lento)
Preludio op. 32 nr. 5 in sol maggiore (moderato)
Franz Liszt
Rhapsodie spagnole S. 254
Emilio Bione (La Spezia, 1882 – La Spezia, 9 agosto 1957) è stato un baritono italiano.
Nel 1905 gli appassionati spezzini ne poterono ascoltare, durante un concerto promosso dalla società Dante Alighieri, la voce ed il promettente talento: si costituì rapidamente un Comitato cittadino per consentirgli la prosecuzione degli studi musicali. Notato per caso dal Maestro Domenico Cortopassi, che fu colpito dalla sua voce udendolo cantare per gli amici, fu da lui incoraggiato ad affinare gli studi da solista. Nel 1908 fece il suo debutto ufficiale al Teatro Politeama Duca di Genova, ove cantò due sere di seguito, con grande successo di pubblico. All'età di 27 anni, nel 1909 debuttò al Politeama di Firenze, dando così avvio ad un'intensa carriera che lo portò ad interpretare 23 opere liriche nei maggiori teatri nazionali ed internazionali con un costante apprezzamento della critica e raccogliendo caldi consensi di pubblico. Tra gli altri, il famoso critico musicale del Corriere della Sera Tommaso Montefiore, all'indomani di una rappresentazione di Rigoletto alla Scala di Milano, scrisse che "un monologo e una vendetta come quelli interpretati da Bione raramente possono vedersi nell'interpretazione di altri cantanti". Ottenne inoltre gli elogi e riscosse l'ammirazione di Umberto Giordano, Ruggero Leoncavallo e Pietro Mascagni, che lo accostarono alle figure di Titta Ruffo e Mattia Battistini; al termine di una recita, Mascagni si rivolse a Bione esclamando: "Che Rigoletto! L'avesse sentito Verdi!".Il suo temperamento e il caratteristico timbro vocale lo portarono, in effetti, a prediligere il repertorio verdiano: fu, in particolare, un convincente Rigoletto e considerava Ernani come il proprio cavallo di battaglia. Nonostante la fama e gli impegni connessi alla sua prestigiosa carriera, non perse mai i contatti con la sua città, i suoi amici dell'Unione Corale, i suoi concittadini, ai quali lo legava un affetto costantemente ricambiato. (fonte Wikipedia)