Un panorama drammatico quello che vede protagonista il mondo della cultura e dello spettacolo dal vivo: le restrizioni e le misure dovute all’emergenza sanitaria stanno colpendo in maniera decisiva tutti i settori della vita economica e sociale del nostro paese e dei nostri territori, ma per quanto riguarda il settore della cultura e dello spettacolo dal vivo la crisi si presenta ancora più profonda.
Non da oggi, quello culturale è uno dei settori meno tutelati per quanto riguarda gli ammortizzatori sociali, come ci ha spiegato Andrea Cerri, dell'Associazione Gli Scarti, che può fornire un punto di vista a 360° avendo a che fare con la produzione di spettacoli, con la direzione artistica di rassegne come Fuori Luogo e con la gestione di spazi, come il Dialma e il teatro di Sarzana.
"Nonostante il comparto culturale in Italia dia lavoro a circa 1 milione e mezzo di persone e rappresenti oltre il 5% del Pil nazionale, è una categoria ai margini- ha spiegato Cerri- Molto probabilmente saremo
tra gli ultimi in ordine di tempo a poter riaprire i nostri teatri e spazi, a poter riorganizzare e programmare manifestazioni, concerti ed eventi".
La natura stessa di questo settore è di essere 'dal vivo', quindi in contrasto con le misure anticontagio che impongono distanziamento sociale: "Viviamo della relazione - anche e soprattutto - fisica, della compresenza in un tempo e in uno spazio “fuori dall’ordinario”, di artisti e pubblico, di attore, musicista, danzatore e spettatore, che nessuno “streaming”, nessuna piattaforma online potrà mai totalmente sostituire", spiega Cerri rispondendo implicitamente anche alle proposte di 'teatro in tv' o 'teatro on line'.
"Spesso si dimentica che il nostro settore, quello della cultura, è fatto di persone che lavorano con specifiche professionalità e competenze, e con famiglie a carico; persone che con la loro attività producono ricchezza, soprattutto artistica e comunitaria, ma anche economica, ossia reddito: attori, registi, tecnici, macchinisti, scenografi, fonici, danzatori, organizzatori, promoter, amministrativi, addetti stampa, formatori, educatori. Come tutti gli altri teatri italiani e come le associazioni e imprese culturali del territorio abbiamo dovuto interrompere tutte le nostre attività, e non poteva essere altrimenti".
Non sappiamo ancora quando potranno ripartire gli eventi e le stagioni del Teatro degli Impavidi, di Fuori Luogo La Spezia, la formazione teatrale al Dialma – cantiere creativo urbano; sono ovviamente sospese le tournée nazionali e le produzioni di spettacoli, i progetti nelle scuole e quelli destinati alle fasce deboli , come disabili, detenuti, anziani: "Di fatto, si è dovuta interrompere bruscamente una parte di vita sociale e culturale della nostra comunità, lasciando purtroppo senza lavoro decine di professionisti".
Eppure, nonostante il silenzio e le porte dei teatri chiusi, il settore culturale non è rimasto fermo: "In questa situazione di sospensione abbiamo preferito essere “silenziosi” ma non inoperosi, riflettere, studiare e immaginare un futuro, ripensando al ruolo che il nostro settore, e in particolare il teatro, potrà avere oggi e domani nella nostra società e nelle nostre comunità, nel nostro territorio".
Dunque la domanda più importante: che ne sarà del mondo del teatro e dell'intrattenimento dal vivo nel futuro? "Noi abbiamo scelto di proseguire in maniera volontaria, grazie alla generosità dei nostri attori, educatori, tecnici, e attraverso i mezzi che la tecnologia ci mette oggi a disposizione - ad avere un rapporto artistico, ma soprattutto umano, con i gruppi dei nostri laboratori, con le centinaia di persone con le quali normalmente e quotidianamente siamo in contatto, seppur a distanza e seppur mediato da uno schermo: bambini, anziani, studenti delle scuole superiori, disabili, detenuti", ha risposto Cerri, che ha aggiunto: "Pensiamo che oggi il nostro compito possa e debba continuare ad essere quello di un servizio alla comunità, per tentare di alleviare un poco, in maniera 'non esibita' e non 'spettacolare', le sofferenze che questa situazione di privazione sta determinando nelle persone.Tuttavia per il futuro c'è bisogno di più tutele per i lavoratori dello spettacolo e e gli artisti, e di ripensare l'intero sistema teatrale e culturale dalle sue fondamenta."
Il lavoro di Fuori Luogo è stato sempre incentrato anche sul ruolo del pubblico, degli sponsor e della collaborazione tra istituzioni pubbliche ed enti privati, per questo Cerri ha aggiunto: "Auspichiamo che tutti coloro che in questi anni hanno sostenuto la cultura artistica e i progetti socio-culturali continuino a farlo anche in futuro, e anzi ci auguriamo che questa situazione difficile sia di stimolo per pensare a nuove forme e modalità di intervento e di presenza, per investire ancora di più in un settore cosi fondamentale per la vita delle nostre comunità. Per quanto riguarda il pubblico delle nostre stagioni e degli spettacoli che sono stati annullati, stiamo approntando il sistema di rimborso tramite voucher in base alle disposizioni previste dal Decreto Cura Italia del 17 marzo Art. 88)".
Dunque, per tutti coloro che sono in possesso di un abbonamento alla stagione 2019-2020, o che avessero già acquistato un biglietto per alcuni eventi, sono possibili due opzioni: il rimborso tramite voucher o l’adesione alla campagna #iorinuncioalrimborso Chi ha già acquistato un biglietto per uno o più spettacoli, o un abbonamento, potrà richiedere un voucher dello stesso importo del biglietto (o dei biglietti) acquistati, o del valore corrispondente agli spettacoli non goduti (per gli abbonati), da utilizzare entro un anno dall';emissione del voucher. Per farlo basterà mandare la richiesta di voucher via mail all';indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. (per gli spettacolo al Teatro Impavidi) e Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. (per gli spettacoli di Fuori Luogo al Dialma) specificando numero di biglietti, evento e importo, o in caso di abbonamento, nome e tipologia di abbonamento.
Il Voucher si potrà utilizzare per l’acquisto di biglietti o abbonamenti per la prossima stagione teatrale e avrà valore di un anno dalla data di emissione.
"Ringraziamo anticipatamente chi di voi deciderà di aderire alla campagna nazionale #iorinuncioalrimborso e rinunciare alla richiesta di voucher, per sostenere con un piccolo ma significativo contributo la Cultura e il Teatro; iniziativa avviata da numerosi spettatori dei teatri italiani, che hanno deciso spontaneamente di rinunciare al rimborso dei biglietti già acquistati in modo da sostenere “dal basso” il nostro settore e la
nostra attività. Ringraziamo comunque tutta la nostra comunità teatrale, qualunque sia la volontà - in alcuni casi la possibilità concreta - di offrire o meno questo contributo".
Ma c'è speranza per il domani? "Siamo sicuri che il momento drammatico che stiamo vivendo, pur consapevoli che lascerà ferite profonde nelle nostre vite e nelle nostre coscienze, prima o dopo si trasformerà in
una situazione nuova: l’amico e studioso di teatro Gerardo Guccini ci ricorda che 'Quando finirà tutto questo ci sarà il momento della festa: una voglia di ritorno alla vita, un bisogno forte di riappropriazione dei luoghi, delle città, degli spazi, del contatto, della socialità, un bisogno che sarà collettivo...' Ciò a cui stiamo lavorando in questo periodo assieme a tutte le persone che fanno parte della nostra piccola comunità teatrale, è quello di farci trovare pronti per quel momento: è quello di organizzare la festa".