Effetti secondari e non trascurabili, quelli del coronavirus, che dopo le chiusure forzate per molte sale cinematografiche in alcune aree del nord Italia, arrivano anche alla Spezia.
Il Megacine è tra i primi a palesare l'inevitabile chiusura per una settimana, dal 2 all'11 marzo, non per causa diretta del virus, ma perchè le case produttrici hanno scelto di far slittare le date di uscita dei film. Tra questi due film italiani molto attesi: “Volevo nascondermi” con Elio Germano e “Si vive una volta sola” con Carlo Verdone.
Il sito del multisala di via del Canaletto è fermo alla programmazione di questo fine settimana, con le ultime proiezioni delle 21.20 di domenica 1 marzo.
La notizia ci viene confermata dal direttore Pietro Zanocco, che a Gazzetta della Spezia spiega: "Una scelta difficile, perchè nonostante l'inevitabile flessione nelle presenze della settimana appena passata, la nostra scelta è stata di tenere aperto il cinema".
Le varie ordinanze di chiusura, infatti, non hanno riguardato i cinema, che hanno scelto se restare aperti o meno, e la decisione del Megacine era stata l'apertura perchè ritenuta più giusta sotto il profilo culturale e sociale: "Noi siamo sempre molto attenti per quel che riguarda la pulizia e l'igiene dei nostri spazi, quindi non abbiamo adottato misure diverse dal solito. Credo che il cinema sia un modo molto sano e positivo per passare il tempo, un momento di svago salutare e soprattutto in un momento di panico generale per me era importante dare un segnale positivo di apertura. Ovviamente non abbiamo avuto le presenze che registriamo di solito, ma questo non ci stava scoraggiando e avrei scelto di restare aperto, a meno che non fossero arrivate direttive contrarie da parte delle istutizioni".
Con rassegnazione Zanocco prosegue: "Ho dovuto prendere una scelta molto difficile, non per mio volere, ma perchè non essendoci film in uscita non posso fare altrimenti. Per il momento i dipendenti saranno in ferie, ma la cosa grave è che purtroppo non abbiamo ancora certezze su quello che sarà dei film in uscita nelle settimane successive. Le case di distribuzione, non potendo contare sul bacino dei cinema nelle zone rosse, chiusi obbligatoriamente, hanno preso una decisione drastica e spero non proseguano su questa strada".
Questa situazione, inoltre, mette in luce quelli che saranno, nel medio e lungo termine, gli effetti a valanga: la scelta di una casa di distribuzione ha portato altre ad allinearsi e i cinema chiudono portandosi dietro una serie di ripercussioni non indifferenti: "Tutti i nostri fornitori di bibite, dolci o altro subiranno gli effetti della chiusura, ma anche le ditte di pulizia, ad esempio".
"Certo, molti cinema stanno decidendo di puntare su rassegne o puntare sulle piccole case di distribuzione, che possono farsi spazio ora, ma secondo me non era la scelta giusta nel mio caso e dovendo scegliere - conclude - ho dovuto prendere questa difficile decisione".