Il Sindaco di Monterosso e la sua Giunta ringraziano i ragazzi della Scuola di Monterosso per avere realizzato un video racconto in occasione della Giornata della Memoria - 27 gennaio - per ricordare tutte le vittime dell’Olocausto.
Ieri mattina, martedì 28 gennaio, il primo cittadino Emanuele Moggia con il Vice Sindaco Vincenzo Rollando e l’Assessore Michela De Simoni Michela De Simoni, ha partecipato alla giornata organizzata dagli studenti, insieme ai loro insegnanti, per commemorare le vittime della persecuzione ebraica. Presenza gradita anche il Dirigente Scolastico Sonia Quinzi.
I ragazzi hanno presentato un breve cortometraggio in bianco e nero interpretando giovani del tempo che, da un giorno all’altro, per motivi religiosi e razziali, hanno perso il diritto di frequentare la scuola e di istruirsi, il diritto di avere degli amici e di vivere la spensieratezza dell’infanzia e dell’adolescenza.
Nel racconto gli studenti hanno portato alla luce uno tra gli aspetti più drammatici di quel periodo: l’indifferenza di chi si credeva amico, compagno e l’umiliazione di essere emarginato, espulso dalla società e privato della propria identità.
Gli studenti hanno poi ricordato i tantissimi bambini morti nel corso dello sterminio nazifascista e tutto il dolore di quegli anni bui della storia dell’umanità, hanno letto poesie e pensieri di adolescenti e giovani che hanno vissuto l’orrore della persecuzione e della reclusione.
“Per questo occorre mantenere vivo il ricordo, non solo nella Giornata della Memoria, ma ogni giorno, affinchè non ci sia terreno fertile per l’instaurarsi di subdoli meccanismi e per non ripetere più terribili errori. È necessario ed indispensabile non dimenticare, tramandare alle nuove generazioni le testimonianze di chi ha vissuto quegli anni drammatici” commenta il Sindaco e consiglia agli studenti a lettura del libro La banalità del male di Hannah Arendt che bene fa comprendere come anche dietro a un uomo comune, se superficiale, mediocre ed incapace di pensare al valore morale dei propri atti, vi sia la possibilità di compiere il male senza quasi accorgersene.
Gli Amministratori monterossini poi desiderano rivolgere un sincero ringraziamento a Francesca Pollicardo che, con un linguaggio che va dritto al cuore, ha saputo emozionare tutti i presenti condividendo la storia di amore e di speranza nata tra i suoi nonni materni nel campo di concentramento di Helmestedt.
Il simbolo di questa speranza, quando tutt’intorno c’erano morte e disperazione, è un documento firmato da Teresa e Tullio in cui si giuravano amore e si promettevano di trascorrere la vita insieme una volta usciti dal campo di concentramento.
Le memorie di nonno Tullio Ciocchetti raccontate attraverso la voce della nipote Francesca sono di amore, di fiducia in un futuro migliore. Ed era proprio questo pensiero che dava la forza ai due giovani di continuare a vivere: la speranza che le cose sarebbero cambiate.
Questo ci insegna a non piegarci a ciò che non condividiamo, alle ingiustizie e ad alimentare la fiamma del coraggio della speranza per avere la forza di cambiare il nostro presente.