Sabato 25 gennaio in occasione della Giornata della Memoria 2020 torna al Museo Audiovisivo della Resistenza la quarta data della “Rassegna per chi non si rassegna”con un doppio appuntamento: un incontro per presentare la campagna nazionale "Io accolgo" e la cena-concerto “Eresia”, poesie di Majakovskij interpretate da Pierpaolo Capovilla (front-man del Teatro degli orrori) con il concerto dei Parolieri a chiudere la serata.
Quest’anno Archivi della Resistenza per celebrare la Giornata della Memoria ha deciso di affiancare alle attività didattiche e ai laboratori svolti nelle scuole e al museo, anche un incontro serale dedicato a un tema di stretta attualità. Alle ore 17.30, verrà infatti presentata la campagna nazionale "Io accolgo" sostenuta da ben 42 associazioni, tra cui ARCI, CGIL; Caritas, Save the Children, Legambiente, Comunità di Sant’Egidio, Unione degli Studenti, UIL, Medicins sans frontieres; ACLI. Interverranno Walter Massa dell’Arci Nazionale e Coordinatore “Commissione Diritti dei migranti e dei richiedenti asilo, politiche antirazziste” e i due presidente delle ARCI regioanli: Francesco Marchese , presidente dell’ARCI Liguria e Gianluca Mengozzi presidente dell’ARCI Toscana. Coordinerà l’incontro Checchino Antonini, giornalista di «Popoff Quotidiano» e scrittore.
La Campagna “Io accolgo”, promossa da 42 organizzazioni sociali italiane ed internazionali, vuole dare la visibilità che meritano a tutte quelle esperienze diffuse di solidarietà che contraddistinguono il nostro Paese: dalle famiglie che ospitano stranieri che non hanno più un ricovero alle associazioni che organizzano corridoi umanitari per entrare nel nostro Paese, dai tanti sportelli legali e associazioni di giuristi che forniscono gratuitamente informazioni e assistenza ai migranti, a chi apre ambulatori in cui ricevere assistenza sanitaria gratuita, a chi coopera a livello internazionale per accompagnare le migrazioni forzate e ridurre l’insicurezza umana nei paesi di origine e transito.
Centinaia di esperienze diverse che la Campagna vuole mettere in rete, perché vengano condivise e riprodotte, perché finalmente vengano conosciute, se ne dia notizia, l’opinione pubblica ne prenda consapevolezza.
La campagna chiede al Governo e al Parlamento di abrogare i decreti Sicurezza e gli accordi con la Libia perché violano la nostra Costituzione e le Convenzioni internazionali e producono conseguenze negative sull’intera società italiana e ledono la nostra stessa umanità.
Tra le proposte quella di reintrodurre il permesso di soggiorno per motivi umanitari e la residenza anagrafica per i richiedenti asilo. Senza documenti i migranti sono condannati all'esclusione e allo sfruttamento, con conseguente aumento della marginalità e del disagio sociale. Si chiede di riaprire l’accesso dei richiedenti asilo al sistema di accoglienza integrata e diffusa gestito dai Comuni. Questo sistema (ex-SPRAR) prevede percorsi di formazione e inserimento lavorativo che permettono una positiva inclusione nella società italiana. Infine la campagna chiede: «Mai più morti in mare e persone lasciate per settimane sulle navi. Chi rischia la vita in mare deve essere soccorso e fatto sbarcare al più presto in un porto sicuro. E chi soccorre non può essere criminalizzato. Stop ai respingimenti in Libia. Annullare gli accordi Italia-Libia, sulla base dei quali i migranti vengono intercettati in mare e riportati in Libia, dove vengono rinchiusi nei centri di detenzione, in condizioni disumane e sottoposti a violenze e torture».
Questo appello all’umanità tutto rivolto al presente, questa esortazione a tutti noi a non voltare le spalle ai “dannati delle terra”, ovvero a chi cerca aiuto attraversando i nostri confini di acqua e di terra, viene – non a caso – presentato a ridosso del Giorno della memoria, perché si vuol dare un séguito coerente al significato più profondo di questa commemorazione. Tra le righe si può leggere la necessità di ricordare e adoperarci affinché non si torni mai più a discriminare nessun uomo o gruppo religioso, etnico o politico, non si torni a voltare le spalle a chi cerca aiuto. Altre informazioni sulla campagna si trovano sul sito www.ioaccolgo.it.
La serata proseguirà alle 20.00 con la classica cena sociale presso il Circolo culturale enograstronomico presso il museo (25 euro tutto compreso e 20 euro per studenti e precar*, prenotazione obbligatoria al 3290099418). A partire dalle 22.00 andrà in scena lo spettacolo “Eresia”, con le poesie di Majakovskij interpretate da Pierpaolo Capovilla e a seguire concerto dei Parolieri, che presenteranno il nuovo progetto musicale con Daniele Pedrazzi (voce e chitarra), Nicola Bogazzi (voce e basso), Orso Maria Arrighi (voce e batteria), Davide Giromini (voce e tastiera). Ingresso libero fino ad esaurimento dei posti. Scheda spettacolo "Eresia" poesie di Majakovskij interpretate da Pierpaolo Capovilla
È lo stesso Capovilla a spiegare le ragioni di questo suo interesse per il poeta russo, che lo hanno spinto a costruire questo reading che sta riscuotendo successo in tutta Italia: «A novant’anni dal suicidio del poeta, il verso majakovskijano, quasi fosse una profezia distopica, riesce ancora ad impressionare e sorprendere, per la sua forza rivoluzionaria, certo, ma anche per la straordinaria indagine del e nel privato dell’autore, che ispeziona i più minuti dettagli del travaglio affettivo dell’agitatore politico. E mai nella sua poesia privato e pubblico si scindono, perché parti dialettiche di un unico mondo e di un’unica società, nella combutta futurista per un avvenire socialista, nel segno dell’uguaglianza e della giustizia, della fratellanza umana e della vicinanza fra i popoli. [...] Leggere oggi Majakovskij, enunciarlo, è come cadere dalle scale. È un ruzzolone improvviso e gravido di conseguenze. Il verso majakovskijano, rissoso e collerico, amorevole e intimissimo, è [...] l’arte socratica di dire il vero di fronte al tiranno, si fa rivolta rivoluzionaria, grido di speranza, proclamazione eretica di un mondo a venire
E così mi ritrovai, una dozzina di anni or sono, mentre mi lasciavo scivolare nella sfiducia e nel cinismo che contraddistinguono i nostri tempi, improvvisamente in un moto interiore di fede politica. Il socialismo, appunto, era rinato nel cuore, e con esso l’ambizione di vivere quella fede nella quotidianità. Majakovskij ti invita, ti prega, ti ordina di aprire gli occhi, di scrutare la realtà, di agire per cambiarla. Il suo poetare è insieme laico e cristiano [...] È un invito perentorio a non arrendersi di fronte alle circostanze [...] ci esorta a cambiare rotta, prima che sia troppo tardi».
Attenzione i posti per la serata sono limitati, prenotatevi per la cena-concerto a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. oppure al 3290099418.