'Aquile randagie' è un film di Gianni Aureli che racconta come un gruppo di giovani si opposero al fascismo mantenendo fede ad una promessa: quella scout. Clandestini, perchè lo scoutismo era stato dichiarato fuori legge, continuarono a portare avanti i valori che avevano promesso di accogliere e perseguire, come aiutare gli altri in ogni circostanza e fare del proprio meglio per compiere il dovere verso la Patria, fino a difendere la vita di migliaia di persone. Il film, approdato nelle sale a fine settembre, ha riportato all'attenzione dell'Italia intera una storia di coraggio e di sacrificio ed è stato realizzato anche grazie al sostegno del web, attraverso crowdfunding (Produzioni dal Basso e CentoProduttori) e raggiungendo circa 500 investitori privati, con il contributo di Mibac e della Lombardia Film Commission, della banca BPER e delle associazioni cattoliche Agesci e Masci.
La dittatura di Mussolini aveva eliminato ogni libertà di azione al di fuori delle attività fasciste, ma un gruppo di giovani incoraggiati anche dal colloquio tra un sacerdote scout e l’allora don Giovanni Battista Montini (futuro Paolo VI) agirono tra Monza e Milano dapprima proseguendo le attività scout in clandestinità, fino ad impegnarsi attivamente nella salvaguardia della vita umana, creando anche, in seguito all’armistizio dell’8 settembre 1943, l’Oscar, l’opera scoutistica cattolica aiuto ricercati. Producendo documenti falsi, aiutarono gli ebrei a fuggire dall’Italia, evitando una morte certa e secondo le stime sarebbe addirittura 2200 le persone salvate.
Ma Aquile Randagie riaccende i riflettori anche su un'esperienza più o meno analoga che ha visto protagonisti, negli stessi anni, un gruppo di ragazzi lericini. Per questi motivi la Società Marittima di Mutuo Soccorso propone, in occasione della proiezione del film a Lerici (il 13 dicembre alle 21.00) un incontro pubblico sulla storia di Don Emilio Gandolfo e degli scout lericini che non si arresero. La conferenza si terrà il 14 dicembre ore 10.00 in sala consiliare.
"La storia del 'Gruppo San Giorgio'- spiega Bernardo Ratti, presidente della Marittima- è una nobile pagina del nostro passato. Racconteremo infatti del gruppo scout clandestino che, negli anni 43/44 a Lerici, seguendo la loro guida, il giovane curato Don Emilio Gandolfo, sfidò il divieto del Regime Fascista che aveva sciolto le formazioni scout. Di lui parlerà il giornalista Egidio Banti. Mentre dell'importante lavoro svolto dai sacerdoti durante il periodo della Resistenza parlerà Giorgio Pagano, del Comitato della Resistenza. Il Gruppo San Giorgio era formato, in tutto, da una decina di giovani lericini, tutti quindicenni, che proseguirono nelle loro attività riunendosi clandestinamente. Attraverso alcuni documenti ricostruiremo la loro storia; è interessante, ad esempio, leggere in alcune lettere riferimenti poprio alle 'Aquile Randagie'. Ricorderemo inoltre un'importante figura del notro territorio, Don Emilio Gandolfo, nei vent'anni dalla sua tragica morte, guida e punto di riferimento dei giovani lericini e, trasferito a Spezia, della Resistenza. Importante la sua corrispondenza segreta con i giovani scout lericini che invitava 'a resistere e a non farsi scoprire'. Proprio delle 'Aquile Randagie', invece, parlerà Massimiliano Costa, presidente nazionale del MASCI. Infine, si tratta di una bella occasione per ripercorrere la storia dello scoutismo a Lerici, presente già dalla fine degli anni '20".