La quinta campagna di scavo realizzata in sinergia con l'Università di Pisa, alcuni studenti dell'Istituto Parentucelli-Arzelà di Sarzana e il Liceo Classico Costa della Spezia, ha portato importanti novità sulle due domus scoperte nell'autunno del 2017 nel quartiere di Porta Marina, la parte dell'antica Luni più vicina al mare. Gli scavi sono proseguiti con un buon ritmo e la campagna di quest'anno ha portato a scoprire reperti archeologici di inestimabile valore e in perfetto stato di conservazione.
Sono circa 1000 i metri quadri di area scavata che hanno portato in luce scorci della storia straordinaria della Luni dal II secolo a.C. fino al VII-VIII d.C.: due domus, due storie diverse, la prima settentrionale, che racconta una vita più modesta di chi viveva all'epoca, una canala con una grande vasca che raccoglieva l'acqua piovana, la posizione di un focolare, alcune parti costruite in muratura, altre in legno, ma la vita nella domus è proseguita senza interruzioni fino al VI-VII secolo d.C. Sono state rilevate alcune trasformazioni, data anche la grande attività dell'antica Luni in quei secoli.
La domus meridionale, invece, occupa esattamente lo spazio di una precedente: un edificio sacro è stato costruito occupando perfettamente lo spazio della struttura già esistente, riutilizzando in alcuni punti i materiali. Questa volta la condizione è più agiata, ricca e lo si può intuire da decorazioni, mosaici, affreschi, conchiglie ritrovate durante lo scavo. Una bella spolverata per togliere il grosso del terriccio ed ecco che si può ammirare una storia, una decorazione, il passare di centinaia di anni, che racchiudono la vita di commercianti, abitanti, agricoltori che popolavano il quartiere affacciato sul Cardo Massimo.
La prima domus è stata costruita intorno agli 80 a.C. e 169 anni dopo è stato edificato sugli stessi spazi un tempio sacro che porta le sembianze del tempio di Diana nel sito. "Abitava gente molto ricca, anche negli aspetti più quotidiani- dichiara il Prof. Paolo Sangriso, responsabile del cantiere- poi ancora pavimenti, mosaici, ma soprattutto abbiamo visto che questo edificio si impianta perfettamente sulla domus dell'80 a.C. rispettando anche i pavimenti intorno".
Simonetta Menchelli, docente del Dipartimento di Civiltà e Forme del Sapere e direttore degli scavi, dichiara:"Continuiamo a porare alla luce edifici sempre più ricchi e complessi: nella domus meridionale sono stati trovati una varietà enorme di pavimenti, mosaici e ricchezza notevole, invece, in quella settentrionale un edificio abitato da persone più umili- e continua- sabato 12 ottobre ci sarà un open day nel quale presenteremo i risultati di questi scavi dalle 15.30 alle 18.00, con visite guidate e punti espositivi".
E conclude la direttrice dell'area archeologica di Luni Marcella Mancusi:"è un immenso piacere ospitare iniziative di questo genere: rinvenire un tempio antico non è cosa da poco, molto utile, insieme ad altri elementi, per costruire un quadro più chiaro".
Erano presenti anche il sindaco di Luni Alessandro Silvestri e il vicesindaco Barbara Moretti, rappresentanti del comune di Luni, altro ente con il quale è stata compiuta la sinergia per portare avanti gli scavi.