"Lo senti? Lo sento", non è una prova microfono ma il coro intonato dalla folla in delirio dopo aver salutato Lorenzo Cherubini detto Jovanotti alla fine del suo intervento al Festival della Mente. La Fortezza Firmafede quasi sold out ha ospitato ieri sera uno dei artisti di musica pop più ascoltati di questa estate: con il suo Jova Beach Party ha girato tutta l'estate riuscendo a riempire alcune delle spiagge più grandi d'Italia, anche in più di una data nella stessa location, come nel caso di Viareggio dove la prima è stata il 30 luglio e la seconda il 31 di agosto, giorno antecedente la sua presenza a Sarzana, al fianco dello scrittore Paolo Giordano che, intervistandolo è partito proprio con alcune domande sul suo tour nelle spiagge.
"Non è stato facile, ma abbiamo dimostrato che le cose si possono fare: in ogni spiaggia c'è stato sempre un problema da risolvere, ma ci siamo riusciti- poi annuncia- l'ultima data non sarà tra mare e sabbia ma all'aeroporto di Linate a Milano". Forse il primo concerto in un luogo di quel tipo, al momento chiuso, ma userà la musica per riuscire a riaprirlo e metterlo per una giornata a disposizione del pubblico. Molti tra i presenti sarzanesi hanno partecipato ad almeno una delle date del Jova Beach, alle quali non è mai stato da solo, ma sempre in compagnia di molti ospiti che lo hanno preceduto e che lui stesso ha presentato come un vero speaker radiofonico dal pomeriggio fino a sera, quando ha concluso con un dj set.
Questo il format inventato dal cantante toscano e lo ha seguito alla lettera anche sabato a Viareggio, dove uno degli ospiti è salito con una maglia di "Open Arms". Si chiama Coez il rapper italiano che ha portato questa maglia, uno dei simboli di chi è d'accordo con l'accoglienza dei migranti, e ha voluto commentare sul palco sarzanese:"Sono d'accordo e l'ho ripetuto anche davanti ai fan di Viareggio: chi fa morire persone in mare deve avere un deficit di autostima...perché chiudersi e non accogliere nessuno?". E prosegue: "Bisogna stare attenti a come si usano le parole, anche sui social: scrivendo contro il mio nemico io ne alimento il suo consenso: il mio stratagemma è la musica, rispondo mostrando quello che so fare".
Nel finale ringraziamenti all'organizzazione e all'amministrazione del Festival della Mente, e subito l'assalto dei fan per farsi firmare qualche autografo o fare qualche foto. Jovanotti ha dedicato un quarto d'ora circa per provare ad accontentare qualcuno e al suo saluto definitivo è stato accompagnato da cori che intonavano alcune delle sue hit dell'estate: una bella cornice ad una straordinaria sedicesima edizione del Festival della Mente.