Ieri sera, giovedì 8 agosto alle ore 21.30, in piazza San Pietro a Porto Venere, si è svolta la 24esima edizione del Premio Porto Venere Donna, organizzato dalla Consulta Provinciale Femminile della Spezia: una serata strutturata "per costruire una casa che potesse ospitare al meglio la protagonista della serata, Giovanna Botteri". Così, a fare da cornice alla premiazione, le esibizioni dei giovanissimi fratelli Trevisan e della cantante Eleonora Viaggi, accompagnata da Luigi Olivato al pianoforte, con la direzione artistica di Oreste Valente.
Presenti numerose autorità militari e istituzionali da tutta la provincia, insieme ai numerosi sponsor: "In tanti hanno risposto con entusiasmo e generosità- ha spiegato la presidente Bacchini- Ad un certo punto siamo state in difficoltà, ma come donne abbiamo stretto i denti, abbiamo chiesto aiuto e lo abbiamo ottenuto".
Con il Premio Porto Venere Donna la Consulta, dal 1996 ad oggi, ha inteso premiare il valore delle donne "Attraverso illustri esempi di donne che nella loro vita hanno lasciato un segno indelebile", ha spiegato la presidente Eliana Bacchini: "Ci possiamo vantare di aver avuto qui a Porto Venere due premi Nobel oltre a tante donne di indiscusso valore, che si sono distinte nel mondo della letteratura, dello sport o dell'arte, sempre contribuendo all’impegno sociale".
Ad intervistare Botteri il scrittore ed imprenditore Marco Buticchi: " Ho accettato volentieri l'invito della Consulta perché so che le donne sono dotate di un settimo senso che le rende più importanti. Su questo palco ci sono state tante donne che rendono grande l'Italia, proprio come la protagonista di questa sera, Giovanna Botteri".
Così la giornalista internazionale, inviata Rai Giovanna Botteri ha raccontato la sua esperienza a New York e il suo lavoro di inviata sui campo di guerra: "Raccontare le guerra è sempre significato raccontare le strategie, le battaglie, indicando i nomi dei generali. Le inviate, a differenza degli inviati, hanno cambiato questo racconto. Così, anche io, ho preferito raccontare la guerra non raccontandola. Ho dato piuttosto voce a chi stava dall'altra parte, a chi le battaglie non le combatteva, ma le subiva".
Oggi, dopo aver raccontato all'Italia gli Stati Uniti, Botteri sta lasciando New York per trasferirsi a Pechino: "Mi avvicinerò con paura sapendo che noi non sappiamo nulla di loro, mentre loro sanno tutto di noi. Il mio sogno è raccontare la Cina e l'Asia così come ho fatto con l'America".
Infine, da Italia all'estero, un commento sulla situazione nazionale: "Noi italiani siamo amati in tutto il mondo e per questo abbiamo un grande vantaggio, proprio per questo, sapendo che possiamo essere i migliori in ogni campo e che questo aspetto è riconosciuto in tutto il mondo, mi addolora pensare che il nostro paese ha delle potenzialità enormi, ma siamo sempre in affanno. La scuola italiana, ad esempio, è una delle migliori al mondo, ma la stiamo ammazzando così come la cultura che è sempre soggetta a tagli nei finanziamenti".
La serata si è conclusa con la consegna del Premio, una scultura di Francesco Vaccarone.