Una prima assemblea pubblica per testare gli umori della popolazione, nel quartiere piu vicino alla centrale Enel.
Appuntamento ieri, lunedì 3 giugno, nell'area verde di Melara per fare il punto della situazione e soprattutto per ascoltare i cittadini. Ad organizzare l'evento Spezia Bene Comune e la Sinistra, presenti diversi esponenti di partiti di area di centrosinistra, rappresentanti di Legambiente, il giurista Marco Grondacci ed il "sindaco" di Melara Alberto Balderi.
È stata Veruschka Fedi ad entrare nel merito della questione, ovvero la volontà di Enel di costruire una centrale a turbogas al posto dell'attuale centrale di Vallegrande.
Una ipotesi, quindi, che cancellerebbe quella della dismissione, annunciata per il 2021. Una retromarcia che, come è stato detto in diversi interventi dei comuni cittadini presenti, avrebbe causato in loro rabbia e panico. Perché stavolta si era diffusa la convinzione che sarebbe stata la cosiddetta volta buona per la dismissione attesa da decenni.
Il "sindaco" di Melara Alberto Balderi nel suo accorato intervento, al limite della commozione, ha infatti ricordato le tante battaglie fatte per la chiusura della centrale, battaglie che vanno avanti da decenni, ma tutte a conti fatti perse, compreso il referendum che aveva, siamo negli anni '90 del secolo scorso, detto basta ad Enel, inascoltato anche quello.
A distanza di trent'anni si torna a parlare di referendum, ma le persone che si sono ritrovate in assemblea non hanno dubbi: "Enel deve chiudere e bonificare".
Il giurista Marco Grondacci nel suo intervento ha sottolineato come Enel sia stata condannata in passato per inquinamento dell'aria e dell'acqua. "Non sono nostre supposizioni - ha affermato - ci sono le sentenze".
Un altro aspetto che ha messo in evidenza è il fatto che non vi sia stata la Valutazione di Impatto Ambientale e, guardando ai piani futuri di Enel, ha sottolineato come la società chiuda siti a gas già presenti, mentre a Spezia lo voglia aprire ed ha concluso: "Negli anni '90 il gas doveva servire per chiudere la centrale, ora serve per tenerla aperta".
Da diversi presenti si leva l'appello alla partecipazione alle iniziative che saranno attuate per dire ancora una volta basta alla centrale, anche se non mancano un po' di scoramento e rabbia per una partecipazione che si sarebbe auspicata piu ampia e che si spera cresca per quello che viene ritenuto il primo cruciale appuntamento: il Consiglio comunale del 10 giugno.
Prima ci sarà una conferenza stampa di presentazione della mozione che verrà portata in Consiglio comunale dalle opposizioni, ancora da limare contenuti e firmatari.
Per la cittadinanza, però, l'appuntamento è il 10 giugno alle 20.45 nella sala del Consiglio Comunale.