Ne aveva già parlato ad ottobre 2018, quando Vernazza aveva ufficialmente messo al bando tutti i prodotti in plastica usa e getta contro i quali, a livello mondiale, si sta riscontrando una giusta mobilitazione; oggi, che altri comuni prendono in esame misure simili (qui la proposta presentata a novembre dal M5S a Sarzana), Bernardo Ratti presidente del Comitato di Frazione di Lerici rilancia la sua proposta: "Credo che il divieto della plastica usa e getta possa essere condiviso anche da Lerici, ovviamente studiando un percorso che possa portare, nell'arco di un anno, al completo 'plastic free'. Un primo passo potrebbe essere valutare sgravi fiscali o incentivi per tutti quei ristoratori e negozianti che adottano questa filosofia".
Recentemente anche Legambiente è tornata sul tema, presentando l'hashtag e il logo #PelagosPlasticFree durante il secondo workshop ligure sul Progetto Pelagos Plastic Free, organizzato nella sede del Parco Nazionale delle Cinque Terre per proteggere il Santuario dei Cetacei dal pericolo dell'inquinamento.
Bogliasco, Camogli, Sori, Pieve Ligure, Zoagli, Sestri Levante, Moneglia, Bonassola, Framura, Vernazza, Riomaggiore erano i comuni presenti in quell'occasione e che hanno partecipato al workshop dove è stata presentata anche la Carta delle Buone Pratiche, con l’intenzione di proseguire l’impegno per limitare l’utilizzo della plastica, soprattutto del monouso, ed evitare che questa finisca in mare.
Non è la prima volta che anche a Lerici si parla di misure concrete per abbattere l'inquinamento dovuto ad un eccessivo utilizzo della plastica: durante l'amministrazione Caluri, infatti, il consiglio comunale aveva approvato la proposta di adottare una politica plastic free all'interno delle sagre, sebbene non sia seguita una attuazione concreta.
"Certo, non sarebbe possibile obbligare da un giorno all'altro i commercianti e i ristoratori ad eliminare totalmente la plastica usa e getta, ma credo che studiando un percorso su un lungo periodo, ad esempio di un anno, l'obiettivo possa essere raggiunto".
Vero è che molti operatori si stanno spontaneamente adoperando per abbattere l'uso indiscriminato della plastica usa e getta, anche considerato i vincoli dettati dal sistema di raccolta differenziata: abbattere l'utilizzo di plastica per il cibo da asporto preferendo materiali biodegradabili permetterebbe sicuramente di andare verso un paese più pulito e di gestire meglio la differenziazione dei rifiuti per gli stessi operatori.