Nella mattinata odierna, con l’emissione del provvedimento restrittivo della custodia agli arresti domiciliari da parte della Procura della Repubblica di La Spezia, si sono concluse le indagini della Polizia Stradale della Spezia e del Commissariato di Sarzana risolvendo il caso dell’omicidio stradale della sera del 22 gennaio.
Un veicolo aveva travolto sulla variante Aurelia a Sarzana Franco Capineri e la persona alla guida non si era fermata a prestare soccorso, al contrario si era allontanata ed aveva fatto perdere le proprie tracce. La vittima era morta a distanza di due giorni dall'incidente, a seguito delle lesioni riportate.
Le indagini fin da subito apparivano complesse ma, utilizzando tecniche investigative tradizionali e con l’impiego di strumenti ad alta tecnologia, grazie alla tenacia e all’intuito degli investigatori della Polizia Stradale della Spezia e del Commissariato di Sarzana, si è potuto dare un nome al colpevole: si tratta di un moldavo di 46 anni residente nell’ hinterland di Roma.
Le indagini, svolte inizialmente raccogliendo testimonianze e immagini delle telecamere di esercizi commerciali sul luogo del sinistro, hanno consentito di individuare il veicolo coinvolto, un autoarticolato, riuscendo a ricostruire il tragitto del mezzo pesante.
Mentre a Sarzana la Polizia Stradale ricostruiva il luogo del sinistro con l’apparecchiatura “Top crash”, strumento in dotazione alla Sezione della Spezia, che permette tramite geolocalizzazione e fotogrammetria di rilevare il campo del sinistro con tutti i suoi protagonisti, le Squadre di Polizia Giudiziaria della Specialità e del Commissariato individuavano e sequestravano il trattore stradale a Roma ed il semirimorchio a Prato, con la collaborazione della Polizia Stradale di Prato, Roma Nord e Viterbo.
In seguito al sequestro dei veicoli, personale della Polizia Stradale dall’analisi della scatola nera del trattore con l’apparecchiatura Police Controller ricostruiva il percorso effettuato dallo stesso e precisamente dove si trovava al momento del sinistro, dati che venivano comparati con l’analisi del traffico telefonico dell’autista.
I mezzi venivano analizzati da personale della Polizia Scientifica della Spezia, Genova e Roma e sugli stessi venivano rinvenute tracce di abiti che, a seguito di analisi merceologiche forensi effettuate dai laboratori centrali del Servizio Polizia Scientifica di Roma, davano piena compatibilità con quelli della vittima chiudendo così il cerchio delle indagini che si traduceva nel provvedimento di Arresto dell'autista, accusato del reato di omicidio stradale con l’aggravante della fuga e omissione di soccorso