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La Polizia recupera le opere d'arte rubate da un appartamento In evidenza

Molte erano già state vendute.

Lo scorso 29 gennaio la Squadra Volante della Polizia era intervenuta in via Repetti alla Chiappa, presso l’abitazione di proprietà di un noto professore universitario residente a Firenze.
Gli agenti erano stati informati che il professore aveva appurato il furto di numerosi oggetti d’arte, stimati per un valore di oltre centomila euro, detenuti nel menzionato appartamento, al momento non occupato, ricevuto in eredità dalla madre.
Le conseguenti indagini avviate dalla Polizia di Stato accertavano che i furti delle opere d’arte (dipinti, statue, libri antichi ed altro) erano avvenuti in più riprese, dal mese di novembre 2018, da iuna persona che era entrata, in tutte le occasioni, senza effettuare effrazione alcuna.

 

Nel corso delle indagini inziali sono stati sentiti i titolari ed i dipendenti di due imprese che, in quel periodo, avevano eseguito dei lavori idraulici ed edili per alcune riparazioni all’interno della proprietà.
Apparentemente, però, sembravano estranei ai fatti.

Veniva quindi avviata un’attività info investigativa nel mondo dell’antiquariato, che permetteva di venire a conoscenza che, probabilmente, alcune delle sculture trafugate erano state poste recentemente in vendita da un commerciante in un banchetto al “Cercantico”, che si svolge in Piazza Cavour ogni prima domenica del mese.

Grazie alle informazioni ricevute, è stato identificato il mercante d’arte, residente a Livorno, il quale ha collaborato fattivamente alle indagini, fornendo informazioni utili all’identificazione di colui che gli aveva venduto regolarmente le opere d'arte, in parte già cedute dal commerciante ma, nonostante ciò, debitamente recuperate dagli ignari acquirenti.

Nella giornata di ieri, 11 febbraio, veniva intercettato l’indagato, un uomo di 52 anni residente alle Cinque Terre, il quale, nel corso della perquisizione, veniva trovato in possesso di ulteriori oggetti provento della refurtiva asportata al professore.

Durante le indagini, è stato anche appurato che l’indagato era riuscito a commettere il reato in più riprese, agevolato dal fatto che i propri genitori sono residenti nel palazzo dove è stato commesso il furto. Non è altresì possibile escludere che lo stesso sia riuscito a venire fraudolentemente in possesso delle chiavi della porta dell’immobile.

Sono ancora in corso le operazioni per recuperare le opere d'arte che ancora mancano all'appello.

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