Carla Roncallo, presidente dell'Autorità portuale della Spezia, ha nuovamente detto la sua, in un'intervista a Radio Capital, dopo la dura risposta che le ha riservato il ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli.
Al centro della discussione il caso dei 49 migranti ancora a bordo delle imbarcazioni delle Ong Sea Watch e Sea Eye: stamattina Roncallo, rispondendo a un appello per l'apertura del porto, aveva chiarito che ad oggi non esiste alcun provvedimento che ne imponga la chiusura.
A Radio Capital, dopo la puntuta reazione di Toninelli, è tornata a chiarire le sue ragioni: "Ho semplicemente risposto, molto pacatamente, ad alcuni consiglieri che mi chiedevano di aprire il porto, dicendo che il porto della Spezia, come tutti gli altri porti, non è chiuso, perché non esistono provvedimenti emessi dal Ministero di chiusura dei porti", ha spiegato la Presidente dell'AP.
E se le navi con a bordo i 49 migranti si dirigessero verso Spezia? A precisa domanda Roncallo ha risposto: "Come ogni altra nave dovrebbero chiedere l'accosto alla Capitaneria, che potrebbe essere dato o negato per motivi pratici, come la mancanza di banchine libere. Poi non ci sono impedimenti di altra natura".
"Ma il concetto - ha ribadito Roncallo - è che i porti non sono chiusi: per chiuderli ci sono dei provvedimenti da emettere, che a me non risulta siano stati emessi. Il ministero dell'Interno, invece, ha competenza sullo sbarco".
Interpellata sulla risposta di Toninelli, e sull'annuncio della valutazione di provvedimenti disciplinari nei suoi confronti, Roncallo ha detto: "Non sono io a dovermi esprimere su questo, ma non mi sembra di aver detto niente di sbagliato. Se lui sostiene che non ci sia bisogno di un decreto di chiusura avrà i suoi motivi. Sinceramente lo capisco poco".