Ci vorrà ancora qualche settimana per capire il destino del nuovo ospedale del Felettino. Delle due l'una: o l’impresa che ha vinto l’appalto (Pessina Costruzioni) andrà avanti con i lavori, oppure il cantiere si arenerà definitivamente, con un contenzioso che bloccherà un’altra opera strategica per la città, dopo quella del terzo lotto della Variante Aurelia.
“Penso che gennaio sarà il mese della verità”, riassume il sindaco Pierluigi Peracchini in commissione sanità, in cui tornerà ad aggiornare i consiglieri comunali appena emergeranno altre novità.
L’ostacolo attorno a cui è bloccato il cantiere è la variante delle fondazioni presentata da Pessina (senza aumento di costi), per scongiurare il rischio di cedimenti della nuova struttura a otto piani, dopo una raccomandazione ricevuta dalla Provincia, che ha diretta competenza sulla valutazione sismica del nuovo ospedale.
Ire (la stazione appaltante della Regione, che dirige anche i lavori), Asl5 e Provincia dovranno pronunciarsi sulla variante, approvandola o meno. Se daranno l’ok, l’impresa potrà procedere con il nuovo progetto di costruzione delle fondazioni; in caso contrario, Pessina dovrà attenersi al progetto originale.
“Abbiamo riunito il collegio di vigilanza facendo il punto della situazione – ha spiegato oggi in commissione Peracchini – Il 25 ottobre Pessina ha inviato l’ipotesi di variante delle fondazioni. Tutta la documentazione è stata trasmessa per conoscenza anche a Comune e Provincia. Ire ha già visionato oltre 500 tavole: spero che entro un mese arrivi la valutazione sulla variante. I lavori di costruzione della paratia dell’ospedale, invece, dovrebbero concludersi entro questo mese”.
“Mi sembra che Ire non stia seguendo con la dovuta attenzione questo appalto”, ha ribattuto Guido Melley di LeAli a Spezia, stigmatizzando il comportamento della società in house della Regione, che ha rifiutato di presentarsi in commissione comunale. “Sta tenendo in gestazione la storia delle varianti e non ha presidiato fin dall’inizio i rapporti con l’impresa costruttrice. Per questo abbiamo chiesto di esercitare pressione nei confronti della Regione”.
Ad oggi l’unica certezza è che sarà praticamente impossibile rispettare la tabella di marcia iniziale, con la previsione di fine lavori fissata a novembre 2020. Anche Peracchini lo riconosce: “Il cronoprogramma originario oggi non è più lo stesso”.
LIQUIDATI ALTRI 245 MILA EURO A IRE
Il direttore generale dell’Asl5 Andrea Conti, intanto, ha dato l’ok al pagamento a Ire dei 245 mila euro previsti per “le attività tecnico/amministrative” della direzione dei lavori da parte della società in house della Regione nel corso del primo semestre di quest’anno. Il cantiere è praticamente fermo, ma Ire incassa.
Ammonta a circa 900 mila euro la somma già liquidata alla stazione appaltante da parte dell’Asl: restano ancora circa 1 milione 100 mila euro, invece, che l’Asl dovrà riconoscere a Ire, stando all’addendum alla convenzione del 2013 approvato due anni fa.
Questo il rendiconto delle spese sostenute da Ire tra gennaio e giugno 2018 (scaricabile in fondo all’articolo): 20.500 euro di costo del personale, 4.500 euro di spese generali e 141.500 euro di costi esterni.