Un report che guarda ad un nuovo modello di offerta e domanda per l’internazionalizzazione, per un'economia del mare che guarda al nord Africa (Egitto, Marocco e Tunisia), questo quello che verrà svelato martedì 11 dicembre in sala Marmori della Camera di Commercio alle ore 9:00.
Si tratta di un lavoro congiunto tra Camera di Commercio, Comune della Spezia e Confindustria La Spezia e si tratta di un’analisi del settore della Blue economy “Il settore di maggior rilevanza, potenzialità e sviluppo del nostro territorio (La Spezia, Savona e Imperia) - afferma Luciano Pasquale, presidente di Camera di Commercio Riviere di Liguria - Da questo studio si possono delineare le componenti della Blue economy, parliamo di 8600 imprese in tutti e tre i territorio e oltre 30mila persone occupate”.
Quando parliamo di Blue economy bisogna guardare anche a tutta la sua filiera che comprende anche il settore della ristorazione, dell’accoglienza e del turismo. Insomma un vero e proprio indotto che tocca indubbiamente il nostro territorio.
“Come Camera di Commercio siamo impegnati a dedicare le nostre risorse verso due direzioni - prosegue il presidente di Camera di Commercio Riviere di Liguria - valorizzare i punti di forza delle economie territoriali e recuperare i gap che il nostro sistema economico e imprenditoriale presenta come la digitalizzazione poco diffusa e la necessità di avere una combinazione tra scolarizzazione e fabbisogni professionali delle imprese”.
Ci sono anche i punti di forza del nostro territorio come quelle realtà economiche che racchiudono potenzialità ancora inespresse. Giusto per dare un’occhiata ai numeri, in Liguria l’economia del mare spicca prepotentemente per il maggior peso delle sue aziende sull’intero sistema economico nazionale con un 9,2% del totale delle imprese. La Spezia spicca, assieme a Rimini, ai primi posti come peso delle aziende dell’economia del mare sul tessuto territoriale provinciale (12,8%). Guardando all’analisi per le tre province, La Spezia assurge al 1° posto nella produzione di fatturato, contando il 56,33% di quello complessivo sulle tre province (La Spezia, Savona e Imperia) con ben 1.714.721€ sul totale di 3.044.085€ (fatturato delle società di capitale della Blue Economy). In particolare nella cantieristica la provincia spezzina registra il 67,84% del valore totale generato a livello locale dell’Economia del mare facendo emergere La Spezia come polo internazionale della cantieristica.
L’incontro di martedì sarà l’occasione pre visionare l’analisi ma anche per ascoltare gli interlocutori del settore (ad esempio le imprese) per raggiungere obbiettivi come l’internazionalizzazione, non a caso martedì saranno presenti anche le Camere di Commercio italiane all’estero di Egitto, Tunisia e Marocco.
“Questo è un percorso che inizia con uno studio che per La Spezia è fondamentale - dichiara il sindaco Pierluigi Peracchini - La città è seconda come importanza nell’economia del mare rispetto alla ricchezza che produce. Spezia come capitale mondiale della nautica e degli yacht, ed è importante avere coscienza di quello che siamo per finalizzare le politiche formative rivolte ai lavoratori, grazie alle specializzazioni le nostre aziende possono essere leader nel Mediterraneo e nel mondo. Abbiamo grandi opportunità da cogliere come la stazione crocieristica, il Waterfront e le riparazioni dei mega yacht. Se saremo bravi e veloci entro 4/5 anni avremo un futuro roseo e saremo leader in tanti settori".
Quella di martedì sarà una giornata molto intensa che partirà alle 9:00 per finire alle 18:30 circa, con diversi interventi come quello delle 11:15 (La domanda della Blue Economy/Egitto) con Soliman El Wazzan, segretario generale CCIE Egitto e Ahmed Adel Ghamen, vice Console commerciale d’Egitto a Milano (In fondo in allegato il programma della giornata).
“Facendo un’analisi di mercato abbiamo pensato di invertire i termini di domanda e offerta che normalmente vengono presi in considerazione in operazioni di matching tra imprese - dichiara Cristiano Ghirlanda, vice presidente con delega all’internazionalizzazione Confindustria La Spezia - Abbiamo dato rilevanza alla domanda che i paesi di riferimento possono rivolgere alle aziende del territorio. In particolare modo la Liguria vanta 9.000 imprese che lavorano nel settore della Blue Economy (logistica, navalmeccanica, cantieristica, agricoltura, turismo, etc)”.
Martedì verrà presentata la prima parte del progetto che riguarda l’analisi dell’offerta ovvero che cosa il nostro territorio può offrire sui mercati esteri come ricorda Stefano Senese, segretario Generale della Camera di Commercio Riviere di Liguria: “Parliamo di internazionalizzazione ma questo studio servirà anche per vedere se riusciamo realmente a costruire la filiera della Blue Economy nei nostri territori. Parliamo di un lavoro durato 10 mesi. Si tratta dell’inizio di un percorso, non è una conclusione ma una prima tappa di un percorso che andiamo a sviluppare".