Ci sarebbero anche le Cinque Terre tra i siti Unesco destinati a sparire: una triste sorte che riguarderebbe moltissime località e che stravolgerebbe completamente l'aspetto del mondo così come lo conosciamo.
La causa di una catastrofe del genere è da ricercare nei cambiamenti climatici che, nel giro di appena 100 anni, potrebbero portare ad uno stravolgimento totale.
Il Faro di Alessandria, Rodi, Petra in Giordania, Venezia, le città barocche della Val di Noto, le nostre care Cinque Terre e Ferrara: il Mediterraneo potrebbe, nei prossimi anni, portarsi via il patrimonio che noi tutti conosciamo e tredici siti italiani dichiarati patrimonio dell’Unesco entro la fine del secolo potrebbero sparire.
Erosione delle coste, inondazioni e innalzamento del mare sembrano essere fenomeni ormai irreversibili.
A denunciare la situazione è uno studio pubblicato sulla rivista Nature Communications, coordinato da Lena Reimann dell’università tedesca di Kiel e ripreso da Repubblica. "La ricerca fotografa lo stato di quarantanove siti dell’Unesco, in prossimità delle coste, in sedici Paesi del Mediterraneo: tra questi, l’Italia ospita il numero più alto di meraviglie a rischio", si legge proprio su Repubblica.