“Questa ormai datata perizia avvertiva già allora, nel 2011 in epoca amministrazione Caleo, il deterioramento del ponte della Bradia e imponeva specifici interventi strutturali per porlo in sicurezza – ha spiegato il Sindaco Ponzanelli questa mattina in conferenza stampa – un documento che non è mai stato portato a conoscenza dei cittadini né, tantomeno, ha motivato ed avviato gli interventi necessari per risistemarlo” – ha aggiunto poi adirata il Sindaco – questo pesa oggi su tutti noi, dai cittadini del quartiere alla mia Giunta. Ce ne faremo ovviamente carico, di questo come dei tanti altri problemi “dimenticati” che continuano ad uscire dai cassetti di Palazzo Roderio ma, contrariamente a chi ci ha preceduto, ogni fatto vecchio o nuovo sarà rendicontato ai sarzanesi, ogni documento trovato sarà pubblicizzato e ogni intervento anticipatamente condiviso”.
Impossibile non ricordare anche la famosa perizia sulle vulnerabilità sismica delle scuole Poggi Carducci, scoperta e denunciata dall’allora Consigliere di opposizione, Valter Chiappini, dopo circa un anno dalla sua stesura. Non è piaciuto al Sindaco dovere affrontare questa inaspettata problematica proprio in quel quartiere che soffre di difficoltà di viabilità, guado chiuso ad ogni minima allerta gialla e già oggetto di un investimento sostanzioso promesso in campagna elettorale e confermato oggi: il ponte sul Calcandola.
“E’ stato un nostro dovere chiudere il ponte della Budella in via cautelativa, vietando il passaggio delle autovetture e creando ulteriori disagi ai residenti, a quelle 140 famiglie circa che rischiano di rimanere isolate e con cui ci scusiamo. Ma non potevamo voltarci dall’altra parte e fare finta di niente come è stato fatto negli ultimi 7 anni – insiste la Ponzanelli – era un percorso obbligato dopo il controllo dei Vigili del Fuoco fatto in seguito alla segnalazione di un residente, ed ancora di più dopo la perizia del Dott. Ing. Bellucci Patrizio che ne segnalava sin dal 2011 la precarietà”.
Citiamo testualmente qui parte della perizia sul ponte incriminato: “In conclusione quindi, la situazione rilevata in sito ed i risultati ottenuti con le modellazioni effettuate mostrano che, oltre all’evidente degrado delle strutture ed alla potenziale pericolosità delle anomalie riscontrate, esistono carenze strutturali degli elementi che non ne garantiscono la capacità resistente e deformativa richiesta dalle norme in relazione al sisma di progetto. Ciò non toglie che la situazione di degrado descritta dalla presente relazione possa avere una possibile, anche rapida, evoluzione temporale causando un’ulteriore diminuzione del coefficiente di sicurezza e degli indicatori di rischio calcolati” – cui segue la “Proposta di intervento” che prevedeva grossi interventi di “Idrodemolizione corticale – trattamenti anticorrosivi sui ferri dell’armatura esposti – adeguamento delle sezioni dei pilastri tramite cerchiatura in acciaio o in cemento armato – impermeabilizzazione dell’impalcato e dei cordoli perimetrali e la sostituzione, ove necessario, delle barriere stradali a bordo ponte”. Concludeva così la realazione: “Si ritiene accettabile allo stato odierno un carico massimo transitabile sul manufatto pari a 3,5 tonnellate e si rimarca che la situazione di grave degrado descritta dalla presente relazione potrà potenzialmente avere una, anche rapida, evoluzione temporale con conseguente possibile ulteriore limitazione al carico massimo transitabile”.
Ora il passo successivo obbligato è l’effettuazione di una nuova perizia, dando per scontato inoltre che in questi 7 anni la situazione del ponte non sia certo migliorata: “Stiamo lavorando sull’emergenza e speriamo di poterlo riaprire a breve, seppure con delle limitazioni di carico – spiega il Sindaco – ma questo lo sapremo solo dopo una nuova perizia. Lo “Studio di fattibilità” in corso d’opera per il nuovo ponte sul Calcandola, a questo punto si deve allargare a tutta l’area, comprendendo la valutazione aggiunta sul ponte della Budella e la viabilità della Bradia, da sempre in crisi per le vie strette in concomitanza con la presenza degli Impianti sportivi e delle conseguenti manifestazioni – ha concluso – tutta la zona necessita di una profonda revisione, ritireremo la richiesta di finanziamento della vecchia amministrazione per la deprecabile “strada nello stadio” e consegneremo per dicembre uno studio serio alla Regione per avviare le tappe successive: fondo strategico regionale, progetto definitivo, gara di appalto e via al cantiere per i lavori, il tutto a stretto contatto con i cittadini che saranno costantemente informati di ogni specifica”.
In corso anche un’ipotesi momentanea di apertura ai pedoni della strada dentro lo stadio, incentivandoli a parcheggiare l’auto nel parcheggio del Miro Luperi ed a proseguire a piedi diminuendo così gli intasamenti in via Paradiso. Se tutto il progetto verrà approvato e deliberato a gennaio in Regione, le opere si avvieranno e concluderanno senza spese a carico del Comune, se non quelle degli studi e dei progetti.