Lungo 1,200 metri, alto 45, con piloni che arrivano a 90 metri: oggi una sezione è crollata, ma la cittadinanza lo conosceva bene e da tempo ne denunciava i rischi.
Lunedì prossimo il Lavoratorio Sarzana aveva in programma una diretta su "Cascasse il Monday" dove era previsto un collegamento con il Comitato Polcevera, che da tempo segnalava la pericolosità del ponte.
Il viadotto Polcevera dell'autostrada A10, chiamato ponte Morandi poiché opera realizzata dall'ingegner Riccardo Morandi, attraversa il torrente Polcevera, a Genova, tra i quartieri di Sampierdarena e Cornigliano, due quartieri molto popolosi e centri di lavoro, dove sorgono capannoni ed officine.
L'ingengner Morandi, famoso anche per aver messo a punto il "calcestruzzo armato precompresso", materiale utilizzato proprio per il ponte a Genova; era stato anche autore del progetto di un altro ponte, il General Rafael Urdaneta, realizzato sul lago di Maracaibo in Venezuela che, inaugurato nel 1962 subì un crollo parziale solo due anni più tardi per l'urto della petroliera Exxon Maracaibo contro due dei piloni di sostegno.
Il problema del Ponte Morandi era senza dubbio la prossimità con le case circostanti, era enorme e necessitava di ingenti e costosi lavori di manutenzione, vista la sua mole, aveva 4 corsie (due per ogni direzione) ed essendo il ponte di accesso alla città per chi proveniva dal Ponente era spesso teatro di code.
Proprio in questi giorni si stavano svolgendo lavori di manutenzione che prevedevano la sostituzione dei vecchi tiranti: di notte l'uscita autostradale di Genova Ovest veniva chiusa per consentire lo svolgimento dei lavori.
Questo post su Medium racconta anche con l'utilizzo di immagini, il punto di vista di chi abita lì e vedeva quel ponte ogni giorno.