Da Colli, piccola frazione di Maissana, Luigi Perazzo partì un giorno nel 1940 per non fare più ritorno. Nato nel 1921, primo di tre fratelli con il padre non vedente, lavorava nelle miniere di manganese della zona ed era l’unico sostegno della famiglia. Lasciò i suoi cari per essere arruolato come alpino a Mondovì. Poi, nel 1941 ci fu la partenza per la Russia, da dove giunsero solo due lettere e poi nessun’altra notizia. Per lungo tempo la sorella Dina, classe 1925, e Vittorio classe 1935, il quale ricorda molto bene l’ultimo saluto di Luigi, sorridente, attraverso la finestra della scuola, vissero con questo dolore nel cuore.
Soltanto negli anni Novanta arrivò una lettera dal ministero della difesa. Si seppe così che Luigi era stato catturato dai russi, internato nel Campo numero 56 Uciostoje-Reg. Tambov, nelle vicinanze di Mosca, ove è deceduto nel Marzo 1943. Era stato seppellito in una fossa comune per cui fu resa impossibile l’identificazione e nulla la speranza di recuperare i resti mortali.
Da allora, la famiglia di Luigi si è attivata per riuscire a realizzare un piccolo monumento a ricordo perenne del loro caro prematuramente scomparso. Il giorno 14 luglio 2002 il loro desiderio si è realizzato, un cippo di pietra, con la targa che ricorda il sacrificio del giovane Alpino, venne inaugurato con una cerimonia solenne, alla presenza dell’amministrazione locale e numerose autorità civili e militari. Lo scorso anno, il fratello di Luigi, Vittorio, ha voluto celebrare il quindicesimo anniversario della presenza del monumento sull’area del Comune (che nel frattempo è diventato un piccolo parco attrezzato grazie alla volontà della locale associazione “Amici di Colli”) con l’apposizione di una nuova targa sul cippo, dedicata a tutti coloro che dalla Russia non sono più tornati.
Sabato 21 luglio il percorso si completerà con l’intitolazione ufficiale dell’area verde all’alpino Luigi Perazzo, con il documento ufficiale che sarà letto alle 16.30 dal sindaco Egidio Banti.